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2017

2017 – The Best Soul & R&B albums by PopMatters – Pt. II

Vi riproponiamo la classifica dei migliori 15 album R&B e Soul del 2017 secondo PopMatters.

Ogni anno in questo periodo escono le consuete classifiche musicali di fine anno, argomento sul quale le maggiori testate musicali si fanno la guerra dalla notte dei tempi. Più raro, quando si parla di grossi nomi del giornalismo, è trovare classifiche incentrate sulla black music, ma, come dice il detto, “chi cerca trova”: raccogliendo un po’ di informazioni in rete siamo incappati nell’interessantissima classifica stilata da PopMatters, nella quale sono compresi i migliori 15 dischi dell’anno 2017 nel campo del soul e dell’R&B, e abbiamo deciso di riproporvela, interamente tradotta. Nell’articolo di oggi leggerete le posizioni dalla 10 alla 6 di questa speciale classifica, che sarà completata con il terzo ed ultimo articolo questa settimana. Seguiteci per saziare la vostra curiosità!

10. Thundercat – Drunk (Brainfeeder)

Stando a quanto dice la maggior parte della gente, To Pimp a Butterfly di Kendrick Lamar non sarebbe potuto esistere senza l’aiuto di Thundercat. Ciò, lo sappiamo, è vero. Quindi, che cosa fai dopo aver interpretato un ruolo chiave nella realizzazione di uno dei più bei dischi hip-hop dell’ultimo decennio ad opera della la voce hip-hop probabilmente più influente che questo genere abbia oggi? Beh, se sei Thundercat, fai cose strane, questo è quello che fai.

Drunk è così straordinariamente unico che merita riconoscimenti semplicemente per il fatto di essere diverso. Domanda: in quale altro disco del 2017 ci sono gli Isley Brothers, Kendrick Lamar, Michael McDonald e Kenny Loggins? Questi ultimi due nomi si combinano benissimo in un duetto smooth su Show You the Way, una canzone che non sembra possa essere stata prodotta un giorno dopo il 1978. Al contrario, Walk on By, il pezzo con Kendrick Lamar, è eclettismo rimodernato, impreziosito da una strofa tipicamente impressionante della stella del rap. Ma non fatevi ingannare dai grandi nomi – Captain Stupido renderebbe orgoglioso Frank Zappa e Friend Zone è un funk pieno di synth che è abbastanza pop da essere accessibile a tutti. Non prendetela nel modo sbagliato, però. Thundercat non è uno da colorare all’interno delle linee, e con Drunk la tela è spaziosa.



9. Khalid – American Teen (Right Hand Music Group/RCA)

Non è possibile che questo tizio abbia 19 anni, ok? Khalid, uno dei nomi più raffinati di tutto l’R&B, non ha deluso con il suo debutto LP, American Teen, portando alla ribalta il suo crooning particolare in modi che combinano il meglio delle scuole sia vecchie che nuove. Forse si tratta dell’uscita R&B più interessante del 2017: queste 15 canzoni incarnano la speranza per il futuro del genere, spingendosi nel futuro con un ethos musicale rinnovato; il tutto rendendo omaggio alle radici di questo stile, con la voce ormai divenuta “adulta” di Khalid e con argomenti maturi.

Certo, alcune storie sono collaudate – cuori spezzati, disperazione, feste – ma il cantante le fa proprie, reinventando il procedimento di scrittura con il proprio stile, capace di parlare a una generazione che ha bisogno di una star d’eccezione. Another Sad Love Song mette in risalto le vaghe influenze vocali caraibiche di Khalid, offrendo un uptempo brillante che fa da sfondo a parole dolorose, dando vita ad una dicotomia che va oltre i suoi 19 anni. Parlando di questi 19 anni, 8TEEN affronta in modo fantastico le restrizioni tipiche dell’età, cantando di vivere con i propri genitori e fare “the stupid shit that young kids do” sopra ad un rilassato ritmo festaiolo che si appoggia tanto sui synth caldi quanto ai suoni semplicistici della batteria elettronica. E ancora: Young Dumb & Broke deve diventare l’inno per tutti gli alunni delle high school del 2017 afflitti da storie di angoscia e da Snapchat. Se questo è il futuro, grazie a Dio è nelle mani di un teenager americano così promettente…



8. Moses Sumney – Aromanticism (Jagjaguwar)

Per gli introversi là fuori: Moses Sumney ha ascoltato la vostra richiesta. “Abbiamo fin troppi dischi come Sea Change e Blood on the Tracks per le separazioni e quasi altrettanti album che documentano l’amore ritrovato di qualcuno – ma dove si colloca il mio album?”. Dopo due EP il cantante/compositore residente a Los Angeles ha pubblicato Aromanticism, un album di debutto che, virtualmente, vi garantisce che Sumney non verrà confuso con nessun altro artista della vostra collezione. Nei testi di Sumney combaciano sapientemente immagini di forza con cose che sono tutt’altro che, specialmente in canzoni come Plastic, dove confessa ripetutamente “…le mie ali sono fatte di plastica…”. Nella semplice Make Out in My Car, Sumney afferma che non sta cercando di portare a letto qualcuno. Dall’altra parte, è perfettamente a suo agio nel cercare qualcuno con cui limonare in macchina. Con Aromanticism, la solitudine può essere sia una stampella, che qualcosa di sacro. Nel caso di Sumney, così come per l’album stesso, non etichettabile, la solitudine può essere motivo di festa.



7. SZA – Ctrl (Top Dawg Entertainment)

SZA fa parte della famiglia TDE, il che significa che i fan dell’hip-hop conoscono bene la sua voce grazie alle apparizioni su brani di Schoolboy Q, Isaiah Rashad, Jay Rock, Ab-Soul, Kendrick Lamar e altri. Ma c’è la sua voce, e poi, ancora… c’è la sua voce: la sua personalità, il suo carattere, il suo punto di vista. Per quanto sia stata brava a cantare per alcuni dei migliori rappers dei nostri giorni, è nel suo album di debutto, Ctrl, che la sua visione e il suo approccio unici sono venuti alla luce. Il suo modo di cantare e scrivere canzoni è, in modo unico, colloquiale e quasi casuale, usando lei più metafore riguardo il mondo reale rispetto a chiunque altro; non ha paura di cantare nel modo in cui le persone parlano. Le canzoni parlano di amore, sesso, identità, fiducia in se stessi, ansia, empowerment, tradizione e comunità – c’è l’intera gamma. La sua musica si estende in più direzioni rispetto alla maggior parte dell’R&B o anche della musica pop – pur mantenendo un senso dell’orientamento e di sé molto peculiare.



6. Jordan Rakei – Wallflower (Ninja Tune)

Il suono di Jordan Rakei è dolce e rilassante, come un pigro pomeriggio soleggiato in cui sei rimasto mezzo sveglio con leggere brezze che ti confortano l’anima. La voce di Rakei è una meraviglia di fluidità eterea, eppure i suoi testi tradiscono un’anima più inquieta intrappolata nelle fiamme, ma alla ricerca della redenzione del vero amore. La produzione di Wallflower è snella, con spruzzate delicate e tocchi di suono che avvolgono attentamente il canto magistrale di Rakei. Jordan affronta l’oscurità nel suo cuore, ma cerca la luce. I fan di SOHN, Moses Sumney e Gallant si innamoreranno di questo sublime musicista.




Fonte: popmatters.com
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