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Emanuele Triglia

Emanuele Triglia – K.O.I.

E’ uscito K.O.I., primo beat tape del bassista e produttore Emanuele Triglia.

Molti dei nostri lettori ricorderanno la nostra recensione di Generation One, primo album del cantante romano Ainé, pubblicato nel maggio dello scorso anno. Bene: al basso, sia nel disco che nel tour successivo alla pubblicazione dello stesso, c’era il musicista calabrese (ma romano d’adozione) Emanuele Triglia, autore del beat tape di cui parliamo in questo articolo, K.O.I., uscito il 23 gennaio per Totally Imported. Sì, perché Emanuele, come avrete capito, non è solamente un bassista; anzi, il mestiere del beatmaker, a giudicare dalla qualità di K.O.I., gli si addice alla grande.

Appassionato di musica black fin dal liceo, per Emanuele è normale approcciarsi alla produzione, affiancandola allo studio dello strumento, ma è solo quando si trasferisce da Reggio Calabria a Roma che le cose cominciano a cambiare veramente e i sogni a divenire concreti: la sua camera diventa un piccolo studio dove sfogare la propria creatività e la propria passione per il mondo hip hop e neo soul si trasforma finalmente in qualcosa di reale; lavorando come session-man, inoltre, comincia a conoscere altri musicisti e produttori, tra cui Ainè e Francesco Tenti, produttore dello stesso Ainé e fondatore dell’etichetta Totally Imported.



E’ così che nasce il primo album di Emanuele Triglia. Diciannove tracce che trasudano di groove, soul, funk, hip hop, diciannove brani che sono un inno alla musica nero-americana contemporanea, che racchiudono tutta la passione di chi questa musica l’ha masticata per anni ed anni, e continua a masticarla. Un nome su tutti viene in mente a chi mastica questo stile in particolare: J Dilla. Il produttore di Detroit viene costantemente rievocato in K.O.I., come è giusto che sia, essendo il padre fondatore del neo soul (genere predominante nel disco) e avendo ispirato la maggior parte dei produttori degli ultimi dieci/quindici anni.

K.O.I., come afferma lo stesso Emanuele in un intervista a D.L.S.O., non è altro che l’acronimo di Kingdom of imagination, un’espressione che rende bene l’idea del “viaggio mentale” che ha aiutato l’autore ad ideare e realizzare le varie tracce del disco. Diverse le collaborazioni presenti al suo interno, tra cui segnaliamo quella con Ainé ed il pianista Seby Burgio (anch’egli collaboratore di Ainé), rispettivamente al microfono e alle tastiere nel brano Runaway, una delle chicche di K.O.I. Da segnalare anche il bellissimo artwork realizzato da Cripsta A.K.A. Alessandro Crippa, illustratore già collaboratore del format Boiler Room, e l’impeccabile lavoro di Alsogood A.K.A. Francesco Lo Giudice, autore di mix e master dell’album. In poche parole, siamo davanti ad un piccolo gioiello musicale, un lavoro di qualità che renderà entusiasti gli amanti del genere. Ascoltare per credere! E non dite che non vi avevamo avvisati…



Clicca sull’immagine per ascoltare e acquistare KO.I. su Bandcamp.

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