Mangroovia – L’EP che aspettavamo

8 Febbraio 2019

Eravamo in attesa del nuovo EP dei Mangroovia

Aspettavamo L’EP dei Mangroovia da quando scoprimmo il loro singolo Golden Gage. Una bella scoperta, un brano che fonde il soul e jazz in un sali e scendi di dinamiche, stacchi e ricchi fraseggi per poi incalzare con un rap nell’esplosione finale.

L’associazione mentale che si fa ascoltando il singolo e l’EP è Jacob Collier, nonché Quincy Jones, per l’arrangiamento delle armonie vocali modello harmonizer e vocoder.

Il disco suona basico, concettualmente suonato come un disco jazz in presa diretta, infatti la qualità delle composizioni è veramente alta. Pochi elementi ben legati tra loro, che si abbandonano a quelle aperture esplosive vocali descritte prima, e suoni di synth nei ritornelli.

La maggior parte dell’EP è cantato in inglese, affrontando temi come il legame con la loro terra e con Bologna, nella quale vivono, e le scelte personali di vita, fino ad uno spunto di riflessione sulla società odierna. L’uso dell’italiano (è il caso di Zanzare) ci fa sempre felici, soprattutto se quell’italiano si esprime in buoni concetti, bella forma e messaggi educativi legati al rapporto genitori e figli come “non sfottere tuo figlio, non sfottere il germoglio..”

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I Mangroovia si definiscono una band Synth Pop/ Neo Soul, si sono formati a Bologna nel 2015 ed è composta da Vincenzo Destradis alla voce, Simone Pizzi alle tastiere e ai synths, Vyasa Basili al basso e Vincenzo Messina alla batteria.

L’EP Mangroovia è il loro primo lavoro e i brani che ne fanno parte sono una selezione di brani originali, ai quali la band sta lavorando duramente con l’obiettivo di mettere insieme un album.
Qui i numeri ci sono tutti: quello che ci auguriamo è che questa band continui a crescere anche grazie a qualcuno che investa su di loro.

Pagina Facebook Ufficiale: www.facebook.com/mangrooviatriomusic/