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tahirah memory

Tahirah Memory – Pride

Tahirah Memory, l’ennesima perla soul direttamente da Portland.

È ancora vivido in me il ricordo della serata del 15 luglio di quest’anno, quando per la prima volta ho avuto la fortuna di assistere ad un concerto di Jarrod Lawson dal vivo. Come saprà chi ci segue, Jarrod viene da Portland, così come i The Good People, la band che lo ha seguito quest’estate in giro per il mondo, composta da musicisti con cui collabora da diversi anni. La sua notorietà ha dato una notevole scossa alla scena soul della città dell’Oregon: diversi musicisti vicini a Jarrod ne hanno giovato in fatto di popolarità e possibilità. Tra questi c’è Tahirah Memory, sua fidata corista.
Tahirah ha pubblicato il suo primo album, “Pride (prodotto, arrangiato e in parte suonato proprio da Lawson), proprio quest’estate, non molto tempo prima del concerto a cui ho assistito. Ricordo infatti come nel post-concerto fu proprio Jarrod a consigliarmi vivamente di comprare il disco di Tahirah. Non ci mise molto a convincermi, tant’è che mi ritrovai poco dopo con il cd in mano.
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“…Molti dei suoi più affezionati ricordi riguardano la sua infanzia, quando andava ai festival estivi nei parchi per ascoltare il padre trombettista suonare jazz, funk e soul sotto il solleone…” “…ascoltando moltissimi cantanti r&b su vinile ed emulando ogni loro singola nota [Tahirah]  si innamorò innegabilmente delle classiche canzoni d’amore soul. Sapeva già che cantare davanti a un pubblico più grande sarebbe stata la sua passione e il suo sogno…” “…A 8 anni cantava a piena voce nei corridoi vuoti dopo la scuola, cercando di sfruttare l’acustica del luogo, e reinventava video musicali o creava piccoli spettacoli per la propria famiglia…”
Basterebbero questi stralci presi dalla biografia del sito ufficiale di Tahirah per farvi immaginare il contenuto di “Pride”; l’album è infatti, sia per quanto riguarda la musica che per quanto riguarda i testi, lo specchio di ciò che sono state e sono la vita e la personalità della cantante: un disco davvero “soulful”, solare, appassionato, genuino e profondamente espressivo. C’è poi, come già accennato, la mano di Jarrod Lawson in ogni singola nota dell’album. Grazie al suo talento sconfinato, Jarrod è una vera e propria garanzia sotto tutti i punti di vista: arrangiatore, produttore, musicista (è lui a suonare tutti gli strumenti nel disco, eccetto la batteria), autore. Impossibile poi non notare l’intesa professionale tra il cantante californiano e Tahirah: non è un caso che uno dei brani di maggior spicco sia “All the Time” una memorabile, passionale, struggente ballata soul che vede duettare i due cantanti. A questi già ricchi ingredienti aggiungete il groove del batterista Tyrone Hendrix (già da tempo nell’entourage di Lawson) e otterrete un prodotto di classe cristallina.
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“Pride” ha avuto e sta avendo un discreto successo in Europa, soprattutto nel Regno Unito dove appare costantemente nelle prime 10 posizioni della “UK Soul Chart”. Tahirah tornerà presto nel vecchio continente per una lunga serie di concerti insieme a Jarrod Lawson che toccheranno anche l’Italia: il 14 ottobre al Blue Note di Milano, il 16 ottobre al Cotton Club di Ascoli, il 5 novembre al Modo Jazz Club di Salerno ed il 6 novembre al Jazz Club di Perugia, mentre dal 30 dicembre al 3 gennaio Jarrod, Tahirah e la band saranno “resident” all’Umbria Jazz Winter. Insomma, le occasioni per vedere all’opera il talento di questa bravissima cantante non mancheranno, come corista di Lawson o anche, perché no, da solista. 
 

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