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Think About It

Think About It – In Secondo Piano

Scoprite con noi In Secondo Piano, il primo album del collettivo pugliese Think About It.

Sono sempre di più i giovani nel nostro paese che cominciano ad approcciarsi alla black music in tutte le sue diverse sfaccettature. I protagonisti del nostro articolo di oggi sono il perfetto esempio di questa nuova generazione di appassionati, un collettivo giovane, ma già capace di mostrare una certa maturità sin dal loro album di esordio, In Secondo Piano, uscito qualche settimana fa per l’etichetta Playbrown. Stiamo parlando dei Think About It.
I Think About It sono un collettivo pugliese formatosi a Bari nel 2013 e composto da sei musicisti: Elerbagì (Voce), Stefano De Vivo (Chitarra Semiacustica, Synth), Marco Menchise (Chitarra), Claudio La Rocca (Synth, Rhodes, Moog, Piano), Vincenzo Guerra (Batteria, Percussioni, Synth, Vibrafono) e Gianluca Aceto (Basso). Non ci mettono molto a farsi notare, tanto da ottenere già nel 2014 il primo riconoscimento vincendo il concorso Locus Talent. Il 2014 è anche l’anno della prima uscita discografica dei Think About It, l’EP Sulle Grate, nel quale si nota già un buon affiatamento della band. La prima vera fiammella di popolarità, però, risiede in un video live che vede il collettivo cimentarsi in Power Trip di J. Cole rifatta in chiave Jazz/Soul/R&B.
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Il video, pubblicato il 6 gennaio di quest’anno, diventa ben presto virale, soprattutto su Facebook, dove ottiene quasi 1000 mi piace, 170 commenti, oltre 90.000 visualizzazioni e più di 500 condivisioni. Numeri niente male per una band esordiente, soprattutto considerando il genere affrontato. La descrizione del video recita: “Pensavate davvero che saremmo rimasti a guardarvi per altro tempo?  L’album sta finalmente nascendo e volevamo regalarvi una piccola chicca, un assaggio dell’atmosfera che si poteva percepire durante le giornate in studio”. Parole azzeccate, azzeccatissime. Questo video, infatti, contribuirà a creare un certo hype, intorno al primo LP dei Think About It; o almeno così è stato per noi.
L’attesa per il disco è finita più o meno due settimane fa, il 6 maggio per la precisione, con l’uscita del primo album della band, In Secondo Piano, accompagnato dal video musicale del primo singolo, Cortese. Il disco, composto da ben quindici brani, è stato registrato in collaborazione con musicisti della scena pugliese (Carolina Bubbico, Giuliano Vozela, Bruno Montrone, Vito Scavo, Alex Grasso), con l’intenzione di formare un collettivo allargato e creare un “circolo virtuoso” che possa arricchire l’ambiente musicale della Puglia.
Sicuramente ricco è il suono dato dall’affiatamento presente tra i sei componenti della band barese, la quale stupisce per la varietà di colori ben miscelati durante tutta la durata del disco; un suono che parte dall’hip hop e dal neo soul, attraversa il jazz e l’R&B fino a sconfinare nel funk e nell’elettronica: Robert Glasper, Kendrick Lamar, Ghemon, Anderson .Paak (tanto per restare sull’attualità) sono solo alcuni dei nomi che vengono in mente ascoltando In Secondo Piano. Un altro punto di forza del disco è, secondo noi, la componente elettronica: mai esagerata, ben integrata con la parte più “acustica” dell’album, arrangiata con gusto e sapienza da vendere. Ne consegue una freschezza ed originalità davvero apprezzabile dal punto di vista musicale, cosa non semplicissima da realizzare vista la facilità con cui spesso si scade, soprattutto se si parla di musica black, in sonorità troppo pacchiane e patinate. Interessante è anche il concept che sta dietro le liriche (interamente in italiano) dell’album, tutte riguardanti uno stato di maturazione e trasformazione di un ipotetico ragazzo: facile immedesimarsi, se si è in età.
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Certo, ci sono anche cose che, per i nostri gusti, potrebbero essere migliorate. Spesso le linee vocali sembrano un po’ “scollate” dal contesto, poco immediate, a differenza delle parti rappate, durante le quali il vocalist Elerbagì dà il meglio di sé. Risulta così a volte un po’ complicato mettere a fuoco il testo se non dopo diversi ascolti (ciò potrebbe essere inteso anche come un pregio, dipende dai gusti dell’ascoltatore). La sensazione è proprio quella di ascoltare delle liriche un po’ troppo articolate per essere cantante, come se fossero state pensate per un disco interamente rappato. Comunque, se pensiamo che i membri della band hanno tutti meno di trent’anni e sono solamente al primo disco… di che ci preoccupiamo? Siamo solo all’inizio di una storia che promette molto bene.
I Think About It sono nel bel mezzo del loro Jane Tour, il quale li porterà a calcare i palchi di buona parte della nostra penisola durante la prossima estate; tranquilli, per chi se lo stesse chiedendo, il prossimo 17 giugno passeranno anche da Milano, più precisamente dallo Ziolive Club del nostro amico Carlo Forti. Nel frattempo mettetevi nelle cuffie In Secondo Piano e ascoltate: sentirete ancora parlare dei Think About It.

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