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Ainè - Milano, Circolo Ohibò, 9 Febbraio 2018

Ainè – Milano, Circolo Ohibò, 9 Febbraio 2018

Ainè, il concerto

Ainè in concerto a Milano è un’opportunità grossa.
Lo hanno saputo (o scoperto, ma poco importa) tutti coloro che sono arrivati all’Ohibò per stringersi attorno a un artista che riesce a conquistare con la sua musica e la sua personalità. Cosa non da poco, oggi, soprattutto in Italia.

Un set che si apre con ‘Universo’ e si chiude con ‘The Other Side’ e nel mezzo le porzioni di ‘Generation One’, il suo album d’esordio che avrà presto un successore. Non sono mancate le “chicche”, come questa, dall’esordio di Emanuele Triglia, ‘K.O.I.’ (in formazione al basso).

Sul palco Ainè parla poco, preferisce godersi il flusso, vivere la musica mentre la suona, forse perduto dentro un Universo a cui tutti – almeno per la durata del concerto – abbiamo accesso.
Regalo supplementare la partecipazione di Davide Shorty che aggiunge una sfumatura in più alla bellissima serata.

Ainè è stato definito “l’astro nascente della musica rnb e soul”, io lo definisco molto più semplicemente uno dei nostri orgogli musicali quando si parla di musica. In compagnia di artisti quali Davide Shorty e Ghemon, ad esempio e solo per citarne due che hanno attinenze con Ainè.

Ainè, il nuovo album

Alla fine del concerto abbiamo avuto l’opportunità di scambiare qualche chiacchiera.
Prima di queste date dal vivo ha ultimato le registrazioni del secondo disco, che uscirà per Universal e che consoliderà l’identità artistica di Ainè che tuttavia è già perfettamente a fuoco sia quando si esprime in inglese sia quando l’espressione che viene usata è la lingua italiana:
“Questa è la prima cosa che un artista dovrebbe fare, in altre parole trovare la propria strada e la propria identità. Io non ho mai pensato a questa cosa, credo sia arrivata per una strada sua. Soprattutto quando scrivo in italiano che per me è sempre stato un approccio familiare, cosa che fino a qualche anno fa non credevo possibile potesse rientrare in certi tipi di musica.”

Per arrivare qua, la strada è stata lunga: anni di studio (che continuano) e di esperienze fra palchi, sale di registrazione, innumerevoli pagine scritte, corrette, stracciate o realizzate, un’esperienza negli Stati Uniti che ha dato la possibilità di padroneggiare l’inglese e di immergersi in suoni che sono ora elementi dell’Universo Ainè con un disco che uscirà entro l’anno per Universal, già, una major.
“Il nuovo album al momento non ha ancora nè titolo nè data di uscita, abbiamo finito di registrarlo dieci giorni fa. Ci saranno collaborazioni al suo interno e sarà tutto in italiano. Onestamente non credevo di trovare un team di lavoro così affiatato con il quale mi trovo completamente a mio agio. Ci siamo ‘trovati’, come si dice. C’è una sintonia incredibile e io sono molto soddisfatto del lavoro che abbiamo potuto fare insieme con la mia band, Francesco Tenti (manager di Ainè per Totally Imported) e Gabriele Minelli (produttore per Universal), . Loro hanno amato da subito la mia musica e questo di certo mi ha facilitato in alcune cose. Le canzoni che andranno sul disco sono quelle che ci hanno trovati d’accordo e io non ho dovuto affrontare da parte loro alcun paletto. Sono molto felice.”

 

Sarà quindi un altro disco libero, così come lo è stato ‘Genereation One’, nel quale Ainè è compositore e autore di tutte le undici tracce che lo comporranno.
E noi non vediamo l’ora di poterlo ascoltare.

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