Butcher Brown Presents Triple Trey - The Italian Soul Blog

Butcher Brown Presents Triple Trey

Butcher Brown Presents Triple Trey, un grande ritorno.

 Cinque anni fa, qui su The Italian Soul, vi invitammo a scoprire i Butcher Brown, collettivo di Richmond (quindi concittadini di D’Angelo) formato da musicisti straordinari capaci di unire in un groove potentissimo funk, jazz, rock soul, R&B e hip-hop. L’album che consigliammo allora fu “The Healer”, in cui traspariva un’insospettabile vena rock. Dal 2020 incidono per la Concord Jazz e negli ultimi mesi hanno dato alle stampe un nuovo interessante capitolo della loro discografia. Il lavoro in questione si intitola “Butcher Brown Presents: Triple Trey”. Per quest’occasione i due membri della band, Marcus Tenney e Andrew Randazzo, qui accreditati rispettivamente come Tennishu e R4nd4zzo, oltre a mostrarsi degli abili strumentisti sfoderano anche capacità da rappers niente male.

 

 

Ci troviamo di fronte a un album di hip-hop suonato con strumentazione vera e con l’aggiunta di un’impeccabile sezione fiati. Più o meno il discorso che da 35 anni portano avanti i The Roots (come i Butcher Brown, nel loro album del 1995 “Do You Want More???!!??” anche loro utilizzarono a più riprese una sezione fiati). In 36 minuti e rotti la band di Richmond sfodera della musica ricca di vitalità, corposa e senza freni, basti pensare all’intro e all’outro “Triple Trey – How Much A Dollar Cost”, che sono appunto una semi-cover di “How Much A Dollar Cost” di Kendrick Lamar. Tennishu riesce brillantemente a dividersi tra il ruolo di rapper e musicista e lo fa in maniera sorprendente in pezzi come “Liquid Light” e “777 – Intro”, in cui rispettivamente dà sfogo ad assoli di sassofono e tromba, quasi come fossero un’estensione del suo flow. Da segnalare anche tracce come “Git Along”, con quel groove poderoso di batteria che ci ricorda Questlove e J-Dilla e “Unbelievable”, un chiaro omaggio a Notorious BIG. Nonostante la breve durata il disco si mostra ricco di sostanza, all’insegna di una musica stuzzicante e in grado di soddisfare sia gli amanti del rap che quelli della jazz-fusion.

 

 

Unire entrambe queste anime, e farlo senza ricorrere ai campionamenti, ma a un suono organico e live, sono capacità che costituiscono un valore aggiunto a “Triple Trey”, un modo per poter dare dignità a un genere come l’hip-hop e portarlo in una nuova dimensione, lontana da logiche prettamente commerciali e soprattutto dimostrare come ancora oggi la musica suonata riesca sempre a essere valida e creare un ponte tra la tradizione e la modernità. In pratica come guardare alle radici passate con un occhio fermo al presente e proiettato verso il futuro. Dal 2014, anno di pubblicazione del loro primo album intitolato “All Purpose Music”, i Butcher Brown hanno dimostrato di essere dei musicisti versatili, pieni di anima, grinta e soprattutto grande senso del groove. Qualora non li conosceste, vi consigliamo di andare a riscoprire la loro discografia, che è una chiara testimonianza di come anche ai giorni nostri sia possibile produrre sonorità di qualità e capaci di appagare i palati più esigenti. 

Francesco Favano

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