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Elia Origoni In Solitaria, Sentiero Italia 2021

7000 km, dalla Sardegna a Trieste. Senza compagnia, a piedi, senza aiuti tecnologici. Questo è In Solitaria: SI 2021, il nuovo progetto di Elia Origoni, l’avventuriero delle Terre Alte

Conosco Elia Origoni da oltre dieci anni. È più grande di me di qualche anno ma, come spesso accade nella (bellissima) vita, c’è di mezzo un fratello che fa da anello di congiunzione. Elia, che allora già studiava per diventare fonico (sua attuale professione), accompagnò numerose volte la mia band del liceo tra concerti e incisioni amatoriali. Ho un album pieno di ricordi: instantanee dell’adolescenza in cui spicca la sua figura calma e sorridente.

Chi è Elia Origoni

Elia nasce nel 1991 a Varese e già da piccolissimo prende confidenza con le montagne trentine, ossolane e lombarde. Sono esperienze che gli insegnano molto su come ammirare, rispettare ed amare la natura. La passione fa in fretta a prendere vigore: nel 2015, subito dopo essersi diplomato come fonico, eccolo al cospetto della sua prima camminata in solitaria. Nome in codice: Solo Alps Project. Un percorso che lo portò a scarpinare per tutto l’arco alpino, partendo da Vienna e finendo a Genova. Stiamo parlando di un’impresa durata ben quattro mesi. Figuriamoci se uno così si ferma. Nel 2018 fa le cose per bene: affronta le selezioni per diventare Accompagnatore di Media Montagna, si impegna in un percorso di formazione di oltre un anno ed eccolo a contare praticamente un secondo mestiere.

Siccome l’appetito vien mangiando, ce lo ritroviamo in partenza. Il nuovo progetto  In Solitaria – Sentiero Italia 2021, lo vedrà impegnato in una lunghissima escursione di 7000 km. Orizzonte temporale: febbraio-settembre/ottobre, tempo utile per coprire la distanza dalla Sardegna a Trieste. Ovviamente, passando solo per sentieri di montagna. Il tutto – tanto per complicare le cose, altrimenti che gusto c’è? -, senza l’utilizzo di tecnologia (quindi niente GPS, cellulari o simili) e mezzi di trasporto (le traversate acquatiche saranno completate con una barca a remi).
Potevamo non fare una chiacchierata con lui?

La nascita di In Solitaria: Sentiero Italia 2021

“L’idea un po’ matta è nata circa cinque o sei anni fa, quando facevo l’ultimo anno del SAE Instute di Milano per diventare fonico. Per come sono fatto, tre anni da pendolare tra Vedano Olona, in provincia di Varese, e Milano mi hanno stressato parecchio, anche perchè il caos di una grande città come Milano non fa per me. L’ultimo anno scrivendo la tesi mi sono detto che dovevo staccare un po’ da questo mondo caotico, dalla grande città, quindi mi è venuta l’idea di dire ‘basta, prendo e faccio un viaggio in montagna alla mia maniera’. Quindi zaino in spalla con tutto quello che mi serve lì dentro e ho fatto da Vienna a Genova: un’impresa di quattro mesi e mezzo, un bel po’ di chilometri, parecchio dislivello. A tutti gli effetti è stata una bellissima avventura”.

Elia, a quanto pare, ci hai presto gusto!
“Lavorando a Solo Alps Project, nel 2015, sono venuto a conoscenza del Sentiero Italia, un ambizioso progetto del Club Alpino Italiano, che voleva creare un sentiero che percorresse tutte le terre alte d’Italia. Questo sentiero è stato percorso da una staffetta del CAI nel 94 e nel 99, ma poi è stato abbandonato perchè era veramente lunghissimo, e il CAI, che è composto da volontari, non era in grado di gestirlo. A me però è piaciuto il progetto, e mi sono detto che avrei voluto affrontarlo prima o poi. Quando arrivai a Genova con Solo Alps Project, proprio gli ultimi giorni, e capivo che stava finendo l’avventura, mi spiaceva abbandonare l’Appennino che avevo appena cominciato a percorrere, per cui in quel momento decisi che avrei affrontato il Sentiero Italia”.

Come si prepara un’avventura del genere?
“Ci è voluto tempo perchè poi ho intrapreso il volontariato nel soccorso alpino, con conseguenti esami, e poi ero impegnato col mio lavoro di fonico e col corso da accompagnatore in media montagna. Finito il corso (un anno e mezzo fa) ho detto ‘finalmente posso partire con questo progetto, dopo tutta questa formazione’. Mi sono dato come obiettivo questo periodo e ho iniziato a progettare. La pandemia sinceramente mi ha aiutato perchè il mio mestiere di tecnico del suono è quasi praticamente finito, almeno temporaneamente: ero in teatro il 24 o 25 febbraio del 2020, ma prima di andare in scena è entrata la polizia locale e praticamente ci ha buttati fuori a causa di un’ordinanza comunale. Da quel giorno, ho lavorato pochissimo (circa dieci giorni lavorativi al massimo nel 2020, che sono veramente pochi per un tecnico del suono) e devo ammettere che stare fermo mi ha aiutato a realizzarlo bene, non so se sarei riuscito altrimenti”. 

Non ti bastava camminare, hai voluto complicarti le cose…
“Ho voluto mettere in questo progetto una filosofia che ritengo molto importante, in cui credo fortemente, cioè il viaggiare in modo completamente ecosostenibile e nel rispetto della natura. Ho estremizzato, eliminando tutti i mezzi inquinanti per spostarmi, infatti non userò il traghetto per spostarmi per esempio da Cagliari a Trapani, due tappe del mio percorso. I tratti di mare e di lago li affronterò tutti con una barca a remi oceanica, utilizzando solo la mia forza fisica per completare il viaggio. Partirò l’8 febbraio (ieri N.D.R.) da Santa Teresa di Gallura, attraverserò tutta la Sardegna da nord a sud per poi partire in barca da Villasimius verso Trapani; da Trapani arriverò a Messina, passando per l’Etna, e da Messina giungerò in barca a Reggio Calabria. Da lì percorrerò tutto l’Appennino fino in Liguria, dove iniziano le Alpi, e quindi passerò da Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trentino, Veneto, Friuli, finendo il viaggio a Trieste. Conto di finire verso fine settembre/inizio ottobre. Visto che mi piace l’avventura, ho deciso di eliminare totalmente mezzi di navigazione elettronici o digitali, e usare solo cartine fisiche. Avrò ovviamente un GPS per emergenza, oltre che per lasciare una traccia del mio percorso. Metterò poi aggiornamenti sui social e sul mio sito tutti i giorni, aiutato dal mio team di comunicazione, e settimanalmente pubblicherò il mio diario della settimana. Ho delle partnership anche con altre pagine social, come il CAI, Cammini d’Italia, e altre: anch’esse aggiorneranno il proprio pubblico sul mio progetto. Infine farò una volta al mese un podcast con i ragazzi di Polo Positivo. Insomma, non rischierete di perdervi le mie gesta!”

C’è un legame tra passione per la musica e passione per la montagna?
“Non ci ho mai pensato, ma riflettendoci penso sia il cercare di staccarsi dal caos e dal mondo frenetico che adesso ci circonda: credo che una persona che ascolta musica, va a teatro o a vedere una mostra, indirettamente si scosta dalla frenesia e dal caos del nostro mondo, che ultimamente è sempre più frenetico e caotico. Ti prendi il tuo tempo, stacchi: ‘Adesso sono qua, spengo il telefono, ascolto della buona musica, oppure vado nel bosco, con la natura’. E’ questo il nesso penso.

Quali brani, o dischi, dedicheresti al tuo progetto?
“I dischi che mi vengono in mente adesso, che mi accompagnano sempre, che sia al lavoro o per staccare, sono Uprising di Bob Marley e High Times, la raccolta dei singoli dei Jamiroquai. Sono due album che non mancano quasi mai nelle mie orecchie, e in quest’ultimo periodo non è stato diverso.

Non ci resta che augurare buon viaggio. A Elia Origoni con le sue gambe; a noi con la sua musica!


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