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Fantastic Negrito

Fantastic Negrito – Parco Tittoni Desio – 6/6/2018

Fantastic Negrito, due forti esperienze di vita gli privano e poi ridonano la sua musica.

Fantastic Negrito. Una gioventù vissuta per le strade di Oakland a stretto contatto con la microcriminalità. I  primi contratti discografici che lo costringono a compromessi non sempre graditi. Un terribile incidente automobilistico con la conseguente riabilitazione fisioterapica e l’abbandono della carriera musicale. In fine la nascita del figlio che lo sprona e gli regala nuovamente il desiderio di ritornare a fare musica. Sono esperienze personali che Fantastic Negrito ha vissuto e che ha sempre esibito con sincerità attraverso la propria musica. Qualità che gli ha permesso di diventare un artista spettacolare, unico nel suo genere. Eppure il suo nome non è uno di quelli che si sentono nominare spesso, soprattutto qui da noi. In pochi sanno che ha vinto un grammy come Best Contemporary Blues Album grazie a The Last Days of Oakland, disco del 2016 ripubblicato anche lo scorso anno, che è stato l’indiscusso vincitore del Tiny Desk Contest 2015, per la sua vibrante esibizione live nel celebre ufficio della NPR Music e che in questi ultimi due anni è in un tour continuo, senza pause. Infatti, quello dell’altra sera al Parco Tittoni di Desio, nel cuore della Brianza, non era il suo primo concerto italiano. Già lo scorso anno era venuto a trovarci, lasciando un segno indelebile nella memoria di chi aveva assistito al suo spettacolo.


La prova della sua vigorosa personalità, caratteristica che Fantastic Negrito canalizza nella sua musica, un mix perfetto tra il ruvido blues ed il rock più autentico, l’abbiamo potuta confermare anche noi.  Puntuale, elegante con quel suo stravagante dress-code creato con gli inseparabili gilet e le appariscenti cravatte, lo ammiriamo salire sul palco pronto a sbalordire un pubblico inizialmente ordinato sulle proprie sedie, ma che in pochi minuti si è scatenato avanzando verso di lui, per lasciarsi trascinare in balli e cori, cori che lo stesso Negrito fa intonare più volte alle quasi centocinquanta persone presenti. Xavier Dphrepaulezz, questo il suo nome all’anagrafe, non si limita a suonare e a cantare. Il concerto, lui lo interpreta e lo recita. Le introduzioni che anticipano le canzoni, a volte divertenti, altre volte più drammatiche, come in occasione di In the Pines, dedicata a tutte quelle donne coraggiose che hanno vissuto drammi famigliari come sua madre, lo rendono uno spettacolo teatrale, dinamico ed energico. A questo si sono aggiunti passi di danza improvvisati, gli assoli strumentali da parte degli ottimi musicisti che lo accompagnano e i virtuosismi del chitarrista Tomás Salcedo, presentato come The Chilean. A perfezionare il tutto c’è la sua ampia gamma vocale, tipica del blues, ma ancorata fortemente al rock and roll, quello più autentico.  Non ha un repertoriò ampio. Lo spettacolo si è sviluppato principalmente sulle canzoni contenute nell’album che gli è valso il grammy (Scary Woman, Hump Through the Winter e Lost in a Crowd), qualcosa del passato recente (An Honest Man) ed alcune delle nuove canzoni come The Duffler e Plastic Hamburgers, con le quali ha chiuso il concerto, prima di ringraziare e menzionare la Negrito Nation, il collettivo dei suoi fans, che l’artista si augura diventi sempre più numeroso e ampio.


Con la chitarra sempre in mano, suonata con passione e agilità, Fantastic Negrito dimostra di divertirsi anche nei momenti in cui ci sono stati alcuni problemi tecnici allo strumento e si è reso necessario l’intervento del tecnico. Non si è mai scomposto, anzi ha avuto modo di scherzare con gli spettatori, improvvisando su questi contrattempi. L’interazione con il pubblico è continuata anche dopo lo show, al banco del merchandising. Tra t-shirts, cd e vinili, c’è stato modo di salutarlo, ringraziarlo e rubargli qualche autografo.

Nei prossimi giorni ci sarà la pubblicazione di Please Don’t Be Dead, il suo nuovo album che si preannuncia come un’ennesima piacevole sorpresa, a dimostrazione della sua passione per la musica, quella che piace anche a noi.

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