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Hiatus Kaiyote - Love Heart Cheat Code

Hiatus Kaiyote – Love Heart Cheat Code

Spesso si possono trovare realtà soul, funk e R&B che esulano dal contesto abituale statunitense. Abbiamo avuto diverse volte casi di soul proveniente da varie nazioni europee (Italia compresa), ma anche Asia o Giappone, tanto per fare degli esempi. Gli Hiatus Kaiyote, vengono da Melbourne e sono tra le realtà più interessanti per quanto riguarda la scena soul australiana. Capitanati dalla bella voce di Nai Palm, propongono un neo-soul dalle intricate trame strumentali-ritmiche, carico di senso del groove e della sperimentazione, spesso virtuosistica, oltre che con testi ricercati e talvolta ricchi di nonsense. Hanno avuto anche una nomination ai Grammy Award nel 2013 per il brano “Nakamarra”, suonato insieme al mitico rapper Q-Tip. Nel 2015 hanno pubblicato il loro album migliore intitolato “Choose Your Weapon”. A esso è seguito nel 2021 “Mood Valiant”. Adesso tornano a stupirci con “Love Heart Cheat Code”, in cui anche qui il loro gusto per la sperimentazione sonora viene portato a livelli eccelsi.

 

 

Trovando un difetto a questo loro nuovo lavoro potremmo dire che spesso le sue sperimentazioni lo rendono ostico e potrebbero lasciare interdetto l’ascoltatore. Ma è un difetto destinato a diventare un punto di forza, in quanto risulta un monito per il fruitore a dare attenzione e spazio a prodotti fuori dal comune e, se vogliamo, anche sui generis. La mancanza di singoli forti è un invito ad assaporare il lavoro nella sua integrità, cogliendo di volta in volta sfumature inedite. Lasciando parlare la musica stessa possiamo menzionare tra i pezzi rilevanti “Telescope”, caratterizzata da ipnotiche e singhiozzanti ritmiche broken-beat, oppure “Make Friends”, anch’essa super-groovy. Per quanto riguarda il funk bisogna andare su brani come “Everything’s Beautiful”, con quel clavinet che ci rimanda al grande genio di Stevie Wonder, oppure “Dimitri”, con un beat che non ci fa rimpiangere i favolosi J-Dilla e D’Angelo. La vena psichedelica e noise-rock viene fuori nelle due tracce finali, “Cinnamon Temple” e “White Rabbit”, cover del classico degli Jefferson Airplane, qui riletta in un modo che forse potrebbe spiazzare e interdire i puristi, ma questa versione è ben riuscita ed è proprio dal suo arrangiamento che trae linfa.

Se cercate un disco che si discosti dalle produzioni odierne, spesso sovraccaricate di autotune e suoni sintetici, il nuovo album degli Hiatus Kaiyote può fare al caso vostro, perchè è un lavoro in cui la sperimentazione e la capacità tecnica dei musicisti non risultano mero esercizio stilistico, in quanto il soul e il feeling qui non mancano. Nai Palm e la sua band sono artisti che meritano un posto di rilievo tra le realtà neo-soul contemporanee degli ultimi 10/15 anni e ascoltare il loro sound significa che il neo-soul come lo amiamo noi, quello suonato e carico di vitalità e groove, è più vivo che mai. Welcome back soul-bros!
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Francesco Favano

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