Uno degli album neo soul più belli di inizio duemila è senza dubbio Beautifully Human: Words & Sound Vol. 2, uno degli highlights della carriera di Jill Scott.
Oggi con la macchina del tempo del soul faremo un salto nel 2004 parlandovi di un altro album importante per quanto riguarda il genere: Beautifully Human – Words & Sounds vol.2 dell’impeccabile Jill Scott. Ci aveva deliziato nel 2000 con il superlativo Who is Jill Scott? e nel 2001 con il doppio album Experience: Jill Scott 826 +, formato da un live e da un disco di inediti in studio. Nel 2004 ritorna in grande spolvero con Beautifully Human, in cui riconferma il suo stile formato da soul, jazz, funk, hip-hop e spoken word. Quest’ultima è una componente costante nella musica di Jill Scott, in quanto lei è anche un’abile scrittrice e poetessa. In sedici brani (nelle edizioni europea e giapponese sono diciassette, con l’aggiunta di una traccia bonus), Jilly from Philly analizza la vita di coppia con i suoi alti e bassi e i vari stati dell’animo umano, grazie anche alla sua voce sensuale ma soprattutto ricca di espressività e calore soul.
Come non resistere al fascino di pezzi come I’m Not Afraid e del singolo Golden, divenuto col tempo uno dei suoi brani simbolo e arricchito da un notevole arrangiamento jazz-funk e da un breve ma efficace solo pianistico di Pete Kuzma. Raphael Saadiq conferisce invece grande vitalità e bellezza a Spring Summer Feeling, grazie alla sua inconfondibile produzione e ai suoi arrangiamenti, ma non possono passare inosservate tracce raffinatissime come Cross My Mind, in cui si alternano spoken word e parte cantata, le jazz-oriented Bedda At Home, dal ritmo più downbeat, e Talk To Me, con un doppio arrangiamento: nella prima parte è più neo-soul in senso classico, mentre nella seconda parte prende una forma più swingante e retrò grazie a una briosa sezione fiati. Ineccepibili anche Can’t Explain (tanto di cappello all’arrangiamento e alla produzione di James Poyser: presenti anche il mitico Pino Palladino e Jeff Bradshaw) e Whatever, forse più convenzionale ma comunque di ottimo livello.
Beautifully Human descrive apertamente tutte le sfaccettature della personalità di Jill Scott, dando conferma di lei come donna libera da ogni convenzione e schema, un chiaro manifesto della propria femminilità e che sviscera le gioie e i paradossi delle relazioni amorose. L’album esce sotto l’etichetta Hidden Beach, che in quei periodi ha prodotto dischi prestigiosi per quanto riguarda il neo-soul, basti pensare alle produzioni dei Kindred The Family Soul, scoperti dalla stessa Jill Scott. Beautifully Human raggiungerà la vetta della classifica Billboard degli album soul/hip-hop/R&B e il brano Cross My Mind farà ottenere alla cantante di Philadelphia il suo primo Grammy Award. Siete neofiti del neo-soul e volete cominciare ad approfondire? Be’, non vi resta che farvi catturare dalla bellezza di Beautifully Human, lavoro di gran classe e soul, un disco capace di donare pace interiore e tante vibrazioni positive. Forte degli arrangiamenti di grande impatto e delle ottime doti lirico-vocali, la musica di Jill Scott è sempre sinonimo di qualità e ancora oggi risulta più fresca e più soulful che mai, un suono in grado di farsi ricordare nel tempo e che mantiene viva la sua personalità senza rincorrere mode o stereotipi.
Francesco Favano