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Lewis Taylor

Lewis Taylor – Omonimo (1996)

Quel capolavoro del primo album di Lewis Taylor

Oggi faremo un altro dei nostri viaggi nel tempo andando alla riscoperta di tesori nascosti della cara e vecchia soul-music. Più precisamente sceglieremo come anno il 1996, con uno dei dischi più originali del genere. Si tratta del primo album di Lewis Taylor, lavoro che per titolo porta il suo nome. Inglese, classe 1966, è un polistrumentista di ottime doti che ha mosso i suoi primi passi durante la metà degli anni ‘80, aprendo i tour della band di rock psichedelico Edgar Broughton Band.

Nel 1986 esordisce da solista, e con il nome d’arte Sheriff Jack pubblica due album “Laugh Yourself Awake”, seguito l’anno successivo da “What Lovely Melodies!”. Scomparirà dalle scene per 10 anni per poi tornare con la prima pubblicazione a suo nome, protagonista dell’articolo di oggi. Forte delle sue esperienze nel suono psichedelico, Lewis farà tesoro di queste sonorità, cavalcando l’onda del nascente neo-soul, creando una musica ricercata, ricca di complesse linee melodiche e carica di senso del groove. A questo si aggiunge anche la sua vocalità, dannatamente soul, abile nei vari cambi di registro, fino a toccare falsetti che ci fanno tornare in mente il mitico Marvin Gaye. Qui in questo disco Lewis suona tutti gli strumenti, abbiamo un solo musicista come fosse una grande band, e il groove si presenta articolato, multiforme. Basti pensare alla traccia di apertura, “Lucky”, con notevoli parti di chitarre elettriche e una linea di basso che scava in profondità. C’è tanta vena funky in “Whoever”, mentre il soul dalle tinte dub la fa da padrone in “Song”. Se ancora non foste soddisfatti delle sorprese di questo disco, eccovi allora servite due tracce davvero accattivanti. E queste sono “Betterlove” e “Spirit”, quest’ultima in chiusura della scaletta. Entrambi questi brani brillano il primo per un’ impeccabile chitarrina jazzy, il secondo per delle sorprendenti atmosfere gospel eteree, grazie alla voce di Lewis che qui eccelle. Il cantante e musicista inglese rappresenta un caso particolare per quanto riguarda la scena neo-soul britannica.

 

 

La sua carriera non è molto opulenta di produzioni discografiche, dovuta anche ai lunghi momenti di pausa presi. Ma quando ti tira fuori un album nuovo è sempre una piacevole sorpresa, riesce sempre a stupirti con qualcosa che lascia il segno. Del resto, come si dice sempre, è la qualità a contare più della quantità. D’Angelo e Maxwell docent…L’omonimo di Lewis Taylor è un disco complesso, tenebroso, psichedelico. Va assaporato lentamente, a piccoli sorsi. Ma alla fine la sensazione di appagamento è assicurata. Il cantante e polistrumentista inglese in quei periodi è stato uno che ha avuto delle ottime idee e intuizioni musicali, anche se purtroppo non ha avuto il meritato successo. E noi siamo qui a dare a Lewis ciò che è di Lewis, e se volete approfondire la musica di questo musicista straordinario, questo disco può essere un ottimo punto di partenza.

Il 15 Luglio scorso è uscito il nuovo disco NUMB. Se siete curiosi lo potete ascoltare sul suo sito ufficiale. Dai primi ascolti non hanno suscitato il nostro entusiasmo ma ci riserviamo di riascoltarlo.
Sito Ufficiale

 

Francesco Favano

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