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Lianne La Havas

Lianne La Havas

La straordinaria voce di Lianne La Havas ci ha messo poco a conquistare mezzo mondo. Questa è la sua storia.

A causa delle mie “origini” musicali sono sempre stato un grande fan del soul acustico, genere che ultimamente, vuoi per una certa affinità con il mondo indie, vuoi per un ciclico ritorno di gusti, sembra stia tornando piuttosto in voga. Nessun fenomeno sensazionale, sia chiaro, però non sono pochi gli artisti che hanno fatto un certo successo intraprendendo questa strada. Mi viene in mente, come esempio, il bellissimo album di Michael Kiwanuka “Home Again”, uscito nel 2012 e autore di un gran numero di vendite in diversi paesi d’Europa. Ultimamente è scoppiato un altro fenomeno simile, con protagonisti una talentuosissima cantante inglese, la sua incredibile voce e il suo stile a metà tra il soul ed il folk. Stiamo parlando di Lianne La Havas.
Lianne (vero nome Lianne Charlotte Barnes) nasce il 23 agosto 1989 a Londra da madre giamaicana e padre greco, entrambe musicisti. Dopo la separazione dei suoi genitori vive prevalentemente con i nonni, che saranno i primi a percepire la sensibilità musicale di Lianne, la quale a 7 anni impara i primi rudimenti del canto. Sarà poi il padre, apprezzato multi strumentista, ad aiutare la crescita musicale della futura cantante: già verso gli 11 anni Lianne impara da lui i primi rudimenti di pianoforte e chitarra, che le bastano per cominciare a scrivere le prime canzoni. Diviene chiaro a tutti quale sarà il suo destino, tanto che viene iscritta al Norbury Manor Business and Enterprise College for Girls per permetterle di studiare arte.
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La sua esperienza al college non dura molto però: Lianne, infatti, lo abbandona per intraprendere la carriera da musicista a tempo pieno. Di lì a poco, grazie all’amico cantautore Allan Rose, riesce a conoscere Paloma Faith, che, colpita dal suo talento, la vuole come corista. Sempre lo stesso amico la introduce a un gruppo di musicisti i quali la aiutano a realizzare la sua prima demo. Il nome di Lianne comincia così a circolare, tanto che non molto tempo dopo si ritrova ad esibirsi e a scrivere musica insieme a Christian Pinchbeck con cui ha formato il duo The Paris Parade. La loro carriera sàrà molto breve, ma permetterà a Lianne di farsi un nome nell’ambiente musicale: nel 2010, infatti, viene messa sotto contratto dalla Warner Bros. 
Da quel momento, per quasi due anni, la cantante lavorerà per migliorare le proprie capacità di songwriting, senza rilasciare musica. Solo a fine 2011, infatti, Lianne pubblica il suo primo EP, “Lost and Found”. Il disco ottiene un discreto successo, e ciò le permette di andare in tour in supporto della band Bon Iver e di fare la prima apparizione televisiva allo show “Later… With Jools Holland”. Ma il bello per Lianne deve ancora arrivare.
Il 9 luglio del 2012 finalmente viene pubblicato “Is Your Love Big Enough?”, primo LP della cantante londinese. Immediatamente arrivano i primi riconoscimenti importanti, sia da parte del pubblico che da parte della critica musicale. Il disco, infatti, finisce in classifica sia in Europa che negli Stati Uniti: un risultato enorme, considerando lo stile molto particolare di Lianne. Stile che viene esaltato dai critici musicali, che elogiano la capacità dell’artista di coniugare elementi vintage con altri più moderni senza suonare né vecchia né scontata. Ed è forse questo “meltin’ pot” di generi e suoni ad essere il punto di forza di Lianne: soul, folk, rock, jazz, pop, una voce che sfiora la lirica, melodie moderne, un sound caldo ed avvolgente; tutti elementi che creano un mondo musicale originale e davvero affascinante, capace di conquistare una larga fetta di pubblico.
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Sul finire del 2012 “Is Your Love Big Enough” viene nominato album dell’anno su iTunes, raggiungendo il suo picco di popolarità. Per tutto l’anno seguente Lianne gira il mondo in tour, affascinando il pubblico dei festival più importanti del pianeta con la sua voce magica. Arrivano così anche gli attestati di stima da parte di illustri colleghi come Prince ed Alicia Keys, artisti con cui collaborerà sia dal vivo che in studio.
il 2014 (e parte del 2015) per Lianne è un anno di transizione, passato tra una lunga vacanza in Jamaica, patria della madre, e il duro lavoro in studio di registrazione. Per la cantante, infatti, si prospetta un arduo compito: non farsi schiacciare dal successo del primo album. Un classico per gli artisti con talento che riescono ad esordire col botto. Bene, ora forse noi contiamo poco, ma a nostro parere Lianne si è addirittura superata il 31 luglio di quest’anno pubblicando il suo secondo, splendido album, “Blood”. Il disco è un caleidoscopio di generi e suoni che vanno dal folk/soul acustico con cui la cantante si era fatta conoscere, all’R&B più tradizionale, dal neo soul a momenti di quasi hard rock. Non aspettatevi però qualcosa di dispersivo: lo stile di Lianne si è evoluto, il suo sound arricchito, ma l’identità è rimasta quella, anzi, si è addirittura rafforzata. A onor del vero, tutto ciò è stato anche possibile grazie ad un nutrito gruppo di produttori di un certo livello, come ha ammesso la stessa Lianne in un’intervista:
“Per il secondo album abbiamo fatto… Be’, ho fatto un sacco di sperimentazioni, ho incontrato molti produttori, ed è stato davvero bello lavorare con loro perchè sono incredibili e sono stata una fan del loro lavoro da giovane. Mark Batson, per esempio, ha fatto un grande lavoro con il primo album di India.Arie, un disco che amo. E ho lavorato con Paul Epworth: probabilmente conoscerete molte delle cose che ha prodotto”.


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Non ultimi in ordine di importanza, come influenza sull’album, ci sono stati il viaggio fatto dall’artista con la madre in Jamaica e la conseguente riscoperta delle proprie radici multietniche, di cui la cantante parla in diversi pezzi del disco.
Come potrete immaginare questo eccellente mix di ingredienti ha permesso che questo disco non abbia fatto altro che aumentare l’aura di venerazione che aleggia intorno all’artista londinese. Il successo di pubblico è continuato a crescere, come dimostra la massiccia presenza in classifica dell’album, così come quello della critica, e così Lianne, anche quest’anno, sarà destinata a girare un’altra volta il mondo per soddisfare migliaia di orecchie affamate della sua musica.
A parer mio è emblematico che una voce come quella di Lianne, che evoca empatia, emozione, pace, unione, stia diventando così popolare in un mondo che, come abbiamo avuto l’occasione di vedere ultimamente, ci vuole sempre più divisi, violenti, insensibili e ciechi. Lianne La Havas è l’esempio dell’enorme potere medicinale che ha la musica, ed è esattamente ciò di cui l’essere umano ha bisogno per far sì che la Terra sia un posto migliore: la bellezza dell’arte contro la violenza della guerra, l’empatia della musica contro l’insensibilità delle armi, l’emozione per una nota contro il dolore di una ferita. O, per esempio…
La voce di Lianne contro le bombe dei terroristi.

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