Michael Mayo - Fly - The Italian Soul

Michael Mayo – Fly

Una delle voci più interessanti di questi ultimi anni, a cavallo tra il soul e il jazz, è sicuramente quella del losangelino Michael Mayo. Classe 1994, respira musica sin dalla più tenera età, essendo figlio d’arte. Suo padre è Scott Mayo, che in passato è stato sassofonista per i mitici Earth Wind & Fire. Sua madre è Valerie Pinkston, corista per molti artisti tra cui Diana Ross, Anita Baker, Regina Belle, Whitney Houston, Ray Charles, Luther Vandross, Beyoncè e Lenny Kravitz, tra i tanti. E tutto questo ha contribuito nel talento del giovane Michael, che ha debuttato nel 2021 con l’album “Bones”, riuscendo a guadagnarsi anche gli apprezzamenti di una grande istituzione di tutti i tempi come Herbie Hancock. Adesso è tornato con un nuovo lavoro intitolato “Fly”, che è un’altra conferma della sua classe e delle sue doti artistiche.

Michael Mayo è dotato di una voce calda e profonda, per certi versi sussurrata e che a tratti sfocia nel falsetto, e dalla sua ha anche grandi prerogative come lo scat e il vocalese. Per restare stupiti dalle sue grandi potenzialità basta ascoltare il nuovo album del quale vi parleremo oggi e che contiene chicche come lo standard “Just Friends”(di John Klenner e Sam M.Lewis), che eccelle per un brillante solo di piano Rhodes e per lo scat sostenuto e groovy di Michael Mayo, oppure “I Wish”, uno degli inediti. Da segnalare anche la title-track, con il sax che si amalgama alla perfezione con lo scat di Michael, lo standard “I Didn’t Know What Time It Was”(dal repertorio di Richard Rodgers e Lorenz Hart e celebre nella versione della mitica Ella Fitzgerald), in cui la maestria vocale di Michael Mayo viene fuori al meglio, riportandoci in mente il mitico Bobby McFerrin, e la rilettura swingante di “It Could Happen To You”, classico di Jimmy Van Heusen e Johnny Burke noto in varie versioni tra cui quella del 1958 del grande Chet Baker. Convincente e superlativa anche la rivisitazione in vocalese del classico di Miles Davis “Four”. “Fly” ci mostra Michael Mayo più in forma che mai, grazie al suo stile raffinato, alla sua vocalità perfettamente in tono con gli arrangiamenti dei brani, capace di dare nuova linfa a molti standard jazz presenti.

 

 

Tutto gli riesce perfettamente perchè in lui non c’è solo tecnica, ma anche tanto soul, tanto feeling, lo scat è sovente presente ma non è mai autoreferenziale, in quanto la sua voce è al servizio dei pezzi in scaletta, grazie alle sue impeccabili doti interpretative. Acclamato da diverse riviste jazz autorevoli, Michael Mayo è uno di quei talenti il cui suo estro artistico riesce a rendere accessibili gli standard presenti anche ai neofiti del jazz e della black-music e gli auguriamo di continuare ancora a stupirci, oltre che una carriera ancora più ricca di soddisfazioni. Le premesse ci sono, visti gli standard qualitativi dei suoi due esordi, e non ci resta altro che accogliere tra le nuove uscite black più interessanti degli ultimi mesi questo suo secondo album, un lavoro genuino, autentico, di soul-jazz creato con il cuore e con passione. Big up Michael!!

SITO UFFICIALE

Francesco Favano

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