Il progetto di Filippo Perbellini Tiger Cloth al secondo EP dal titolo “Mind Of Matter”
Durante gli ultimi periodi del 2019 Filippo Perbellini, veronese e tanta anima soul, ci aveva stupito con l’ottimo “Almost Midnight”, sorprendente lavoro che si avvaleva di contributi preziosi come quelli di Tommy Vicari, Jeffrey Osborne, Rod Temperton, tra gli altri, e di cui ne abbiamo parlato a suo tempo anche qui su The Italian Soul. Il disco, forte della presenza di nomi altosonanti e della registrazione statunitense, si faceva apprezzare per un brillante sound retrò. Adesso Filippo torna a sfoderare il suo talento con un progetto più neo-soul, i Tiger Cloth. Il nuovo EP s’intitola “Mind Of Matter” e può fare la gioia di chi ama il soul più vicino a certe sonorità stile Frank Ocean. Vi partecipano belle voci come Alice Righi e la statunitense Lydia Lyon. Oltre a strumenti di stampo più tradizionale vengono impiegati anche elettronica e beat urban grazie all’apporto di Enrico Scatto, aka Qweck e Andrea Cipria, aka Stereocool.
Il risultato è un suono moderno ma sempre rispettoso della tradizione, come possiamo notare nella prima canzone “Take It Slow”, arricchita dalla calda voce di Alice Righi e con ottime parti di piano jazzy e fiati. Ben riuscite anche “Something Good”, dal mood più dark, e “Elevate”. Entrambi i pezzi sono caratterizzati da atmosfere elettroniche ben calibrate e mai ridondanti e ci mostrano un altro volto convincente di Filippo che brilla anche nella finale “Just Friends”. In quest’ultimo brano l’artista veronese è coadiuvato dalla bella voce di Lydia Lyon (ai cori anche nelle 2 precedenti tracce) che sciorina anche brillanti inserti rap reminescenti di The Floacist (poetessa e rapper del gruppo neo-soul anni ‘2000 delle Floetry).
Tra strumentazioni di tipo più classico e sonorità elettroniche d’atmosfera, “Mind Of Matter” risulta omogeneo e intenso, pur nella sua brevità, oltre a incarnare la doppia anima musicale di Filippo Perbellini, che tra i suoi miti annovera maestri del passato come Donny Hathaway, George Benson e Stevie Wonder, ma anche voci contemporanee come D’Angelo e John Legend, tra i tanti. L’artista veronese, nonostante la giovane età, mostra una maturità vocale non indifferente, oltre che grande padronanza della materia soul. La genuinità del sound e la bravura dei musicisti coinvolti rendono “Mind Of Matter” un prodotto viscerale e consigliabile agli amanti della buona musica, un’ulteriore conferma delle qualità della scena black moderna tricolore. Well done Phil, big up bro!
Francesco Favano