Musiq Soulchild - Aijuswanaseing

Musiq Soulchild – Aijuswanaseing

Aijuswanaseing, il primo album di Musiq Soulchild. (2000)

Lo abbiamo detto spesso, e non ci stancheremo mai di dirlo, la seconda metà degli anni ‘90 e i primi anni ‘2000 ci hanno regalato delle perle notevoli per quanto riguarda il neo-soul. Oggi vi vogliamo portare indietro nel 2000 con il primo album di Musiq Soulchild. All’anagrafe Taalib Johnson, a volte Musiq Soulchild e a volte solo Musiq, classe 1977, nato a Philadelphia, è uno dei principali alfieri del soul del terzo millennio. Il suo stile attinge a piene mani dalla vecchia tradizione della musica dell’anima, ispirandosi ad artisti come Marvin Gaye, Donny Hathaway, Stevie Wonder e Prince. Il tutto aggiungendoci moderni e stilosi beat hip-hop, quel soul proiettato nella modernità e nel futuro ma che non dimentica le radici del passato. Musiq Soulchild è dotato anche di una voce suadente, calda, profonda, confidenziale, mai autoreferenziale, di ottime doti ma mai ostentata prepotentemente.

 

 

La sua è una vocalità che sembra volerti parlare in maniera pacata e col cuore in mano e ben si adagia ai beat e ai suoni confezionati per lui dai vari produttori di turno in ogni suo album. Sua caratteristica peculiare, e che lo rende anche estroso e originale, è il suo voler scrivere i titoli dei brani con crasi o tutto attaccato, oltre che come si pronunciano (anzichè con la scrittura originaria). Non è un caso infatti il titolo del disco che oggi vi proporremo, “Aijuswanaseing”(che scritto in maniera standard è “I Just Want To Sing”). Il titolo ribadisce appunto le intenzioni di Musiq, “voglio solamente cantare”, come per dire di voler regalare della musica che possa soddisfare i gusti dei suoi ascoltatori, entrando nel loro mondo senza prepotenza, in maniera tranquilla, schiettamente e senza maschere, mostrando tutto sè stesso. E senza voler a tutti i costi paragonarsi ai grandi artisti del soul, facendo tutto con grande umiltà. Veniamo così deliziati da brani come “Girl Next Door” e dal singolo “Just Friends (Sunny)”, brano che cita appunto la mitica “Sunny” di Bobby Hebb e della quale Prince ne farà una  interessante versione nel suo disco live “One Nite Alone…The Aftershow (It Ain’t Over)”, chiamando con sè Questlove dei The Roots e lo stesso Musiq Soulchild. Tra le altre delizie di “Aijuswanaseing” come non segnalare anche la dolcezza mai svenevole di “Love”, la groovy “143”, “L is Gone”(che cita “The Next Movement”, brano del 1999 dei Roots) e la pregevole rilettura del classico di Patrice Rushen “Settle For My Love”, in una veste nuova ma rispettosa dell’originale grazie al tappeto sonoro di Osunlade.

 

 

Nel titolo del disco Musiq Soulchild ci dice, “voglio solamente cantare”, e possiamo tranquillamente dire che qui lo ha fatto alla grande, grazie a un lavoro privo di cadute, con classe a tonnellate, ma soprattutto tanto soul, tanto sentimento, quello che non manca in queste tracce e che rende l’opera degna di essere aggiunta ad altre grandi perle del neo-soul. Lui ci tiene molto alla qualità e anche il resto della sua discografia non è da meno, soprattutto album come “Juslisen”(2002), “Soulstar”(2003) e “Luvanmusiq”(2007), tutte opere che confermano quanto Musiq sia un soul-man autentico, capace, ricco di creatività e una voce in grado di comunicare sentimenti come l’amore e l’amicizia in maniera delicata. All the best to you Musiq Soulchild, you got soul!

Francesco Favano

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