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Nate Williams – In Another Life

In Another Life è il terzo EP in tre anni del cantante e polistrumentista gallese Nate Williams, turnista per i Jamiroquai negli ultimi anni.

La prima volta che ho sentito il nome di Nate Williams è stato nel 2014. Lo citava Ghemon in un’intervista riguardo al suo album Orchidee, il primo del suo filone più “cantato”:

“…Direttamente da Londra arriva l’altro album che ho ascoltato moltissimo in questi mesi, Got To Let Go, di Nate Williams, un bravissimo cantante e bassista emergente, da tenere d’occhio…”.

Andai subito ad ascoltarmi il disco in questione e ne rimasi affascinato. Williams è un raffinatissimo compositore ed interprete neo soul come pochi altri in Europa. D’altronde la sua storia, di vita e musicale, non ha mai lasciato dubbi su quelle che sarebbero potute essere le sue qualità. Nato a Bangor, in Galles, fin da piccolo è spinto verso la musica dalla famiglia, per la quale studiare uno strumento musicale era la norma. Fin da giovane Nate si distingue come bassista, chitarrista e tastierista turnista ed arriva a calcare il palco con nomi importanti della scena inglese quali Eliza Dolittle, Katy B, Vula Mulinga, Joss Stone e, più recentemente, i celeberrimi Jamiroquai, con i quali ha girato il mondo in tour per ben due volte come chitarrista e tastierista. Si stabilisce a Londra, dove diventa un nome super apprezzato nell’ambiente e nel 2014, come abbiamo detto, debutta da solista con il suo primo LP.

Sebbene ottenga un buon successo nell’ambiente neo soul con Got To Let Go, Williams non sembra particolarmente interessato alle luci della ribalta, tanto da scomparire quasi totalmente dai social dal 2015 fino al 2018, anno in cui, ad aprile, esce il suo secondo lavoro, l’EP Them+Us. Un altro EP arriva l’anno dopo, a luglio: si tratta di Halfway Home, opera costituita da cinque tracce. Ecco che passa un altro anno in sordina (come tipico del personaggio) con la consueta scarsa presenza mediatica, probabilmente compensata da un’intensa attività live e in studio. E infatti ecco arrivare, appena dopo l’estate, il terzo EP e quarto lavoro in totale di Nate Williams, In Another Life, uscito il 4 settembre di quest’anno.

Ascoltando di seguito il primo album e l’ultimo EP del musicista gallese non si nota un’enorme evoluzione dal punto di vista stilistico (d’altronde non è facile avere capacità compositive più mature di quelle mostrate da Williams), probabilmente perché, pur inserendosi in quella “nicchia” stilistica che chiamiamo neo soul, il suo stile è stato fin da subito molto personale e riconoscibile. Uno stile che, anche per quanto riguarda In Another Life, si presenta in maniera molto nitida sin dalla prima traccia, Try As I Mightpur essendo un brano dove ritmi latini, armonia e melodia fanno pensare subito a un omaggio a Stevie Wonder, probabilmente uno dei riferimenti musicali di Nate insieme a Prince, Michael Jackson, D’Angelo e molti altri. One Way Street è un classico brano in stile Nate Williams, un down-tempo bluesy che artisti come Bruno Mars o Justin Timberlake sognerebbero di scrivere. Come terzo pezzo abbiamo Hymns I’ve Never Sung, traccia un po’ più cupa degli altri, ma con un finale epico (con tanto di coro) da brividi. L’interludio neo soul Aberffraw ci traghetta verso l’unico brano con featuring dell’EP; stiamo parlando di Love Songsdove è presente il tastierista e cantante Steveland Swatkins a.k.a. Swatkins, già collaboratore di Jarrod Lawson, Allen Stone, Mayer Hawthorne e molti altri, che con il suo inconfondibile talkbox dà subito la sua impronta al pezzo. L’ultimo episodio dell’EP è Time To Say Goodbye, uno degli high-light dell’EP, nel quale influenze disco e acid jazz la fanno da padrona: soul in perfetto stile U.K.

In Another Life è insomma l’ennesimo pregevole lavoro di un musicista e cantante veramente completo quale è Nate Williams, un artista atipico per i nostri tempi vista la sua reticenza verso i social media, un vero e proprio nerd della black music, capace di produrre, arrangiare, suonare, mixare e scrivere i testi di tutti i brani di cui è autore. Tra un tour mondiale e l’altro con il mega artista di turno siamo sicuri che, in futuro, ci regalerà molto altro…

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