Outkast - Atliens - Back in The Days - The Italian Soul

Outkast – ATLiens

Vi riaccogliamo sul nostro blog andando a riscoprire ATLiens, secondo album degli Outkast, pietra miliare dell’hip hop anni ’90

Ha da poco compiuto venticinque anni ATLiens, secondo album del duo hip-hop Outkast. Dopo Southernplayalisticadillacmuzik (1994), esordio di buone intenzioni artistiche, gli eccentrici rapper Andrè 3000 e Big Boi perfezionano il loro stile grazie a un lavoro più maturo e ben delineato. ATLiens apre la strada ai successivi Aquemini (1998) e Stankonia (2000), dischi ineccepibili e ancora più ricchi di sorprese e brillanti sperimentazioni sonore.

Grazie alla produzione degli Organized Noize, gli Outkast imbastiscono un album in cui si aggiungono psichedelia, sprazzi di rock, elettronica, dub e gospel. Il tutto unito a testi visionari che traggono ispirazione dalla cultura di strada di Atlanta e dalla fantascienza. Andrè 3000 e Big Boi, come i loro colleghi The Roots ma con un approccio diverso, sposano il concetto di hip-hop suonato con reale strumentazione, non mancano infatti tastiere, piano, sintetizzatori vintage debitori del funk alla George Clinton e tanto basso. C’è anche spazio per campionamenti, utilizzati però con gran gusto. Brani come Wheelz Of Steel, con organo e parti di chitarra jazzate in primo piano, e Jazzy Belle, con i caldi e sensuali vocalizzi delle Jazzyfatnastees, rendono ATLiens un’opera coinvolgente e stimolante all’ascolto. Non sono da meno Elevators (Me & You) dalle atmosfere cupe e con riverberi dub, Babylon, Mainstream e 13th Floor / Growing Old, pezzo dannatamente soul impreziosito da un profondo inserto spoken-word e da una parte cantata suadente e ricca di calore.

ATLiens debutterà nella classifica Billboard al numero due vendendo circa 350.000 copie nelle prime due settimane di uscita. Con questo  secondo album  si può dire che il sound dei due rapper di Atlanta comincia a decollare e permetterà loro di essere consacrati nell’olimpo dell’hip-hop. La sua ri-edizione in formato deluxe, dimostra come, a distanza di venticinque anni, ATLiens si mantenga un disco ricco di fascino, capace di farsi ricordare tuttora e sfidare la prova del tempo. Perché in esso il buongusto sonoro la fa da padrone e riesce a dare dignità a un genere spesso contraddittorio come l’hip-hop. Dal sound degli Outkast impareranno molto col tempo rapper come Kendrick Lamar e la brillante cantante R&B Janelle Monae, loro pupilla e protetta. L’ottimo livello qualitativo e le bizzarre soluzioni stilistiche offerte fanno di ATLiens un album meritevole di essere ri-scoperto e che con i successivi Aquemini e Stankonia forma una triade di capolavori, degli ottimi punti di partenza per avvicinarsi al groove degli Outkast.

Francesco Favano

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