The Black City - Sankhara - The Italian Soul

The Black City – Sankhara

Sankhara è il nuovo EP della band funk torinese The Black City, quartetto di all stars della scena musicale torinese

Il funk è un genere piuttosto popolare in Italia tra gli appassionati di musica. Eppure non sono molte le band o i musicisti in grado di suonarlo con la pronuncia, l’attitudine e la conoscenza del caso. Tra questi pochi possiamo sicuramente annoverare The Black City, band torinese che ha recentemente pubblicato l’EP Sankhara.

La band può vantare la presenza di alcuni dei migliori musicisti dell’area torinese. All’organo troviamo Alberto Gurrisi, musicista jazz di fama nazionale e internazionale dal curriculum invidiabile, diventato noto grazie alla sua partecipazione al quartetto della leggenda Franco Cerri. Il chitarrista è Martin Craig, nome storico della scena torinese e già collaboratore di Elio, Claudio Bisio, Ike Willis e molti altri. La parte “percussionistica”, invece, viene direttamente da Cuba: il batterista è infatti Juan Carlos Calderin, diplomato al conservatorio di L’Havana (in fatto di ritmo, vi assicuriamo, questa è una garanzia!). Chiude il cerchio Simone Bellavia, bassista elettrico noto e apprezzato a Torino e dintorni. Insomma, un mix di esperienza e qualità che ha inevitabilmente prodotto del funk con tutti i crismi del caso.

Sì, perchè Sankhara è un concentrato di puro groove. Lo si capisce sin dai primi dieci secondi di Red Top Mountain, il brano che apre il disco e che chiama subito il corpo dell’ascoltatore al movimento incontrollato. Si prosegue con Moonlight, pezzo scritto durante il lockdown che vede la partecipazione del bassista cubano Yoel Soto. Dr. Green, terzo brano dell’EP, è anche il singolo che ha anticipato l’uscita del disco, ed è dedicato a quel qualcuno che ci viene sempre in soccorso quando non siamo giù, che sia mentalmente o fisicamente. Fiestapezzo numero quattro, è un invito a ballare tutta la notte, mentre Checklist, quinta tappa del percorso, si muove tra rock, jazz, latin e funk. L’EP si chiude non a caso con Goodbye, traccia di chiusura che racconta la voglia di partire e di ritrovarsi in un luogo in cui non ci siano discriminazioni fra gli uomini e ci si possa finalmente unire in un’unica razza umana.
Sankhara è quindi una delle uscite italiane più interessanti di questo periodo “pandemico”, un vero toccasana per gli amanti del funk e della black music. Groove ipnotici, riff taglienti, linee di basso pulsanti e infine il suono dell’organo ad amalgamare il tutto: questi sono gli ingredienti per un disco che, almeno per noi, è già un gran successo!

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