Montreal, Quebec, Canada: è qui che nasce The Liquor Store, band jazz-funk che ha appena pubblicato il suo secondo LP, Colossus
Come sapranno i nostri lettori più accaniti, non è raro trovare proposte di artisti italiani ed internazionali nella nostra casella di posta. Anzi, più andiamo avanti, e più i numeri salgono. Che sia per una recensione sul blog, una segnalazione sui social, o anche solo un feedback, ormai i contatti di questo tipo sono all’ordine del giorno. Ovviamente non tutte le proposte sono accolte o condivise, ma quando succede si tratta veramente di una bella soddisfazione; come nel caso dell’articolo di oggi, che parla di una band jazz/funk canadese che ci ha veramente sorpresi: The Liquor Store.
Arriviamo dunque ai giorni nostri, con l’uscita del secondo LP della band, Colossus, pubblicato il primo ottobre 2021. Si tratta di un disco ambizioso, in cui il nucleo stilistico funk a jazz si impreziosisce di influenze R&B, hip hop e rock, fatto che rende l’opera molto “fresca” all’orecchio, pur essendo interamente strumentale. Il disco parte in modo epico con Origin, vera e propria “sigla” di Colossus; si prosegue poi con un brano prettamente jazz/funk come la title-track, in cui si sentono forti influenze di gruppi storici come Tower of Power o Weather Report. Il terzo brano è MOPHO, in cui è il funk a farla da padrona, seguito da Upgrades e Shady Business, due brani in cui le influenze R&B/hip hop si sentono maggiormente. Il penultimo e sesto pezzo si intitola Night Owl, un brano che parte in maniera calma, intima e riflessiva per poi sfociare in un muro di suono che ha, in comune col brano di apertura Origin, un non so che di epico e trionfale. Chiude il disco Credits, brano dalle chiare tinte R&B e funk, molto gioioso e, a nostro avviso, perfetto per chiudere e lasciare l’ascoltatore con la voglia di ascoltare un eventuale seguito.