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The Roots – Do You Want More?!!!??! – Back in the Days

Tra hip-hop e jazz: i The Roots e il loro Do You Want More?!!!??! 25 anni dopo.

Sin dal 1993, anno del debutto di Organix, lavoro dalla produzione grezza e quasi casalinga, Questlove e soci non hanno mai smesso di deliziarci con album dal grande spessore qualitativo. Siamo in un periodo in cui l’acid-jazz muove i suoi primi passi. DJ e musicisti recuperano e attualizzano sonorità funk-jazz del passato dopo anni di sperimentazioni new-wave. Già nello stesso anno l’indimenticabile Guru, con il suo Jazzmatazz, ci mostra come possa esistere un punto di contatto tra cultura hip-hop e jazz. In questo contesto si inserisce il secondo album dei The Roots intitolato Do You Want More?!!!??!.

Se il loro esordio risultava acerbo ma con ottime intenzioni, con questo disco perfezionano il tiro, utilizzando una sezione fiati a più riprese e avvalendosi dell’ottimo jazzista Steve Coleman. La batteria granitica e precisa ovviamente non manca mai, c’è massiccia presenza di piano elettrico Rhodes e vengono utilizzati sia basso che contrabbasso. Impossibile restare indifferenti a pezzi come Proceed e Distortion To Static, in cui Black Thought e Malik B celebrano le loro capacità al microfono. I fiati impreziosiscono Mellow My Man, traccia che eccelle grazie a un ritmo che diventa inaspettatamente swingante. In Datskat e Essaywhuman si passa con disinvoltura dallo scat al rap, in particolare nella seconda,  incisa live durante un loro concerto e in cui troviamo un acceso botta e risposta tra il rap-scat di Black Thought e i vari soli strumentali. Imperdibili anche ? Vs Rahzel, con il rumorista Rahzel The Godfather Of Noize, energica interazione tra beat-box e batteria, e la title-track, perfetta fusione tra rap, jazz e atmosfere irlandesi. Ospite speciale il cornamusista Rufus Harley, che negli anni ’60 impiegò questo strumento nel jazz. Più smooth è invece Silent Treatment, che si potrebbe chiamare The Amina Song, il loro pezzo più romantico. Notevoli i contributi del sax di Steve Coleman e i cori di Cassandra Wilson. Per un certo periodo della loro carriera la band di Philadelphia era sempre solita chiudere i propri dischi con una poesia di Ursula Rucker, attenta e acuta osservatrice della realtà quotidiana. La troviamo infatti in The Unlocking, in cui la sua voce si adagia al morbido e incalzante tappeto sonoro di batteria e piano Rhodes.

Sono passati 25 anni dalla pubblicazione di Do You Want More?!!!?!! e ancora oggi risulta uno dei lavori che incarna al meglio lo spirito  dei Roots, musicisti ricchi di anima e grandi doti. Anche la produzione qui risulta sobria e senza fronzoli. Questlove dà il meglio di sé con i suoi beat impeccabili, forte anche della sua passata formazione jazzistica. Black Thought e Malik B si dimostrano degli ottimi MC, grazie a un brillante flow carico di improvvisazione, oltre che rime colte e pungenti. La recente ristampa in vinile, in occasione del 25esimo anniversario di pubblicazione, dimostra come ancora oggi questo disco dia lezioni di ottimo hip-hop alle nuove generazioni. La missione dei The Roots è sempre quella di non dimenticare le proprie radici musicali (da qui il nome della band) e grazie a esse creare qualcosa che guardi al presente e al futuro, oltre rimanere nel tempo. E a loro vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per emozionarci di volta in volta con dell’ottima musica. Keep on rockin’ bros!

Francesco Favano

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