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Vahimiti

Vahimiti

Tra Roma e la Polinesia, oggi vi parliamo della voce soul di Vahimiti.

La Polinesia Francese è un arcipelago sperduto nell’Oceano Pacifico, di proprietà della Francia, a migliaia di chilometri di distanza dal continente più vicino. Mare, sole e natura: questi forse sono i tre elementi che meglio caratterizzano gli atolli polinesiani. Proprio da questo angolo di paradiso passa la storia della protagonista dell’articolo di oggi, Vahimiti Cenci.

Vahimiti è una cantante, cantautrice e produttrice romana, anche se la sua storia affonda buona parte delle proprie radici nella cultura Maori polinesiana, a partire proprio dal suo nome, Vahimiti, tipico dell’arcipelago. Pur essendo cresciuta ascoltando musica dalle sonorità jazz, funk, soul, hip hop e r&b, è molto forte in lei, anche dal punto di vista musicale, l’influenza della cultura maori, retaggio della sua esperienza in Polinesia.

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Viste le premesse, le sonorità proposte da Vahimiti non possono che incuriosire e accattivare. Proprio l’anno scorso, dopo una lunga gavetta passata tra studi di registrazione, tour (è stata per cinque anni corista di Mario Biondi) e altri progetti, Vahimiti ha pubblicato il suo primo LP da solista, “Motown Dream”. Non fatevi ingannare dal nome, un riferimento alla città di Detroit più che alla celeberrima casa discografica: il sound di questo disco è un vero e proprio tributo all’R&B old school della città natale di J Dilla. Ed è proprio il lato della produzione quello che ci ha più colpito; produzione che, essendo di altissimo livello, contribuisce a dare un respiro internazionale che pochi altri album nostrani possono vantarsi di offrire. Certo, guardando il team che ha contribuito alla realizzazione di questo progetto, un po’ di stupore viene meno. La “regia” è stata infatti affidata a Vernon D. Hill, produttore e musicista di Detroit che vanta collaborazioni con mostri sacri come Dwele e gli Slum Village; innumerevoli inoltre nel disco le collaborazioni con musicisti europei e americani di fama internazionale, con gente che ha nel curriculum concerti e dischi con Prince, Frank McComb, Arrested Development, Mary J. Blige e Mario Biondi.
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Siccome la nostra curiosità per Vahimiti, alimentata dalla sorpresa provata ascoltando il suo disco d’esordio, è stata forte fin da subito, abbiamo pensato di porre alcune domande direttamente a lei sulla sua storia, il suo percorso musicale, il suo disco ed i suoi progetti futuri. Questo è ciò che ci ha rivelato, in esclusiva per The Italian Soul:
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Tis: “Ciao Vahimiti, benvenuta sul blog di The Italian Soul! Cominciamo l’intervista da una cosa che ci ha molto incuriosito: nella tua biografia si legge che hai vissuto in Polinesia Francese, e che l’origine del tuo nome è anch’essa polinesiana. Come mai? Come e quanto ti ha influenzato questa esperienza, musicalmente e non?”
Vahimiti: “Un saluto a tutti i lettori del blog! Be’, la Polinesia mi ha influenzata moltissimo sin da piccola proprio grazie al nome datomi da un papà perdutamente innamorato della cultura Maori ed in generale delle culture la cui arte e vita si armonizzano in modo pacifico con la Natura. Sono italiana al 100% ma una parte del mio cuore è ormai a forma di Tiarè (fiore simbolo di Tahiti)! Fra il 1998 ed il 2005 ho avuto modo di vivere e lavorare lì e fare davvero del Paradiso la mia seconda casa. Cantare e ballare il Tamurè con gli amici delle isole, ascoltare i ritmi tribali delle percussioni Maori ed i canti delle Mama Rima Rau è qualcosa che resta per sempre nel tuo cuore e che influenza inevitabilmente la tua musica”.

Tis: “Che dire… Ti invidiamo, e non poco! Raccontaci ora della tua storia artistica: come hai iniziato, perché e come si è evoluta la tua passione per il canto e per la musica”.
Vahimiti: “Doccia a parte ho ufficialmente iniziato il mio percorso artistico come vocalist nel gruppo Hip Hop HS (Hard Soulz). Nel gruppo cantavo ma allo stesso tempo creavo melodie e testi dei chorus per cui è stato un inizio da subito molto creativo e stimolante, un’ottima scuola di strada che ha indirizzato la mia crescita artistica verso la creazione di musica originale. Dopo qualche anno ho iniziato a frequentare il Saint Louis College of Music (Roma). Avevo la necessità di apprendere la tecnica vocale e di mettermi alla prova suonando live con dei musicisti. In quegli anni ho appreso molto e conosciuto artisti con i quali collaboro tutt’ora: le mie ‘soul sistas’ The Sessions Voices, meraviglioso ensamble vocale tutto al femminile, Jorma, artista unico e master del groove, e Dap, raffinato cantautore. Tanta, inoltre, l’esperienza live e la crescita professionale donatami dalle tournè con Mario Biondi fra il 2007 e il 2012. E’ stato meraviglioso solcare palchi storici fra cui l’Arena di Verona, l’Antiteatro di Taormina e l’Arena Santa Giuliana durante l’Umbria Jazz.
Anche grazie a The Sessions Voices e all’esperienza come corista per Biondi, ho affinato il giusto utilizzo della voce nel coro e imparato moltissimo sull’arrangiamento vocale, cosa che mi è tornata utile nelle lunghissime e durissime sessioni in studio mentre lavoravo al mio album con Vernon D. Hill, producer di Detroit, con il quale è nato il progetto “Motown Dream”. Credo sia molto importante per un cantante conoscere tutte le sfumature del canto perché questo ti rende più libero ed aperto nella creazione”.
Tis: “Quali sono gli artisti che ti hanno più influenzata?”
Vahimiti: “Ho comprato, consumato e ricomprato diverse volte i dischi di Robbie Robertson (“Music for the Native Americans”), Stevie Wonder, Ray Charles, Sam Cooke, Whitney Houston, Lauryn Hill, Erykah Badu, D’Angelo, Outkast, Nas, Bessie Smith, Dwele, India Arie, Ella Fitzgerald e Jill Scott, quindi immagino che questi abbiano particolarmente influenzato la mia musica ma cerco sempre di evitare la divinazione e l’immedesimazione in un’altro artista perché il rischio è quello di plasmarsi a sua immagine e somiglianza e perdere di vista la propria strada artistica. Io credo solo nelle brevi, anche se intense, full immersions nel mondo di artisti che amiamo, poi… Via, si passa oltre (con questo, ovviamente, non intendo dire che non li si debba più ascoltare)”.

Tis: “Quali sono invece gli artisti che ascolti di più attualmente?”
Vahimiti : “Ultimamente ho conosciuto il mondo della band The Internet. Come dice un mio amico, una bellissima evoluzione del soul moderno!”
Tis: “Parliamo ora della tua musica. Abbiamo ascoltato il tuo disco e ne siamo rimasti colpiti, soprattutto per le bellissime produzioni. Ci racconti come è stato realizzato e con chi hai collaborato per realizzarlo?”
Vahimiti: “Vi ringrazio, sono davvero felice che vi sia piaciuto! “Motown Dream” è stato realizzato in assoluta auto-produzione casalinga romana/berlinese/fromDetroit/norimberghese, grazie all’unione delle mie forze con quelle di Vernon D. Hill e Andrea Celestino. Tutto è nato dal nostro incontro ad un concerto di uno dei paladini del Soul moderno, Dwele, in cui Vernon lavorava come Music Director e tastierista. Aveva da poco deciso di trasferirsi in Europa e cercava artisti con i quali collaborare. Io ed Andrea scrivevamo insieme ormai da tempo e gli abbiamo inviato del materiale del quale è rimasto davvero entusiasta. Da li è cominciato il viavai Roma-Berlino-Norimberga e le lunghissime sessioni di cui parlavo sopra. In “Motown Dream” abbiamo accomunato i diversi mondi dai quali proveniamo con l’amore per il sound verace di Detroit e creato un tributo al nostro amato R&B old school. Alcuni brani erano già stati scritti da me ed Andrea e Vernon ne ha curato l’arrangiamento inserendo il talento di artisti come il rapper nostrano L’Arcano, il rapper americano Detroit Mixo, The Sessions Voices e il cantante angolo-tedesco Joao Lourenzo, mentre altri sono nati in modo spontaneo su produzioni che Vernon aveva iniziato a creare a Detroit, avvalendosi di fantastici musicisti come Antwan Gardner, trombonista fratello di Dwele, lo stesso Dwele per il beat di “On Your Side”, J Dilla per il beat di I Cried for You”, David “Fingers” Haynes, eccezionale batterista di Atlanta, incredibile su drum machine e batteria acustica, il quale vanta collaborazioni con molti artisti fra cui la mitica Mary J. Blige, Andre Frappier, noto chitarrista di Dwele, Ciara, Kelly Clarkson e molti altri. Insomma un team d’eccezione di cui vado molto fiera e a cui inizialmente stentavo a credere!”

Tis: “Assolutamente un cast d’eccezione, non c’è che dire, da lustrarsi gli occhi (e soprattutto le orecchie)! Per concludere ti facciamo una domanda sul tuo futuro: che progetti hai per i prossimi mesi e anni?”
Vahimiti: “Be’, per il futuro sicuramente un’altro disco. Non so se sarà di nuovo duramente auto-prodotto o meno, ma per il momento sto ultimando la scrittura e la pre-produzione dei brani che ne faranno parte. Sarà un progetto che rispecchierà molto di più la mia musica entrando in contatto con atmosfere world ma sempre di stampo soul. Vi terrò aggiornati!”
Tis: “E noi ti terremo d’occhio… È stato un piacere, in bocca al lupo!”

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