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Veezo

Veezo – “Themonolith” – Live Biko Milano 11/05

Chi è Veezo? Fabio Visocchi aka Veezo è un musicista milanese innamorato del jazz e di tutte le sue ramificazioni.

È “Moanin di Bobby Simmons” a dare la svolta alla vita non solo artistica di Veezo. La chiave che gli aprì le porte al jazz. La scintilla che lo fece innamorare del jazz e lo portò a chiudersi per ore a studiare il pianoforte. Dopo alcuni anni di studio Veezo inizia una collaborazione con il grande musicista Tullio de Piscopo per diversi anni.
Parallelamente inizia anche una passione per i sintetizzatori modulari e campionatori che lo portano ad acquisire una rilevante esperienza fondamentale per le collaborazioni e collaborazioni che riesce a realizzare.

Nel Dicembre del 2011 fonda assieme all’amico contrabbassista Cesare Pizzetti i Loop Therapy, band a cavallo tra jazz, elettronica, funk e hip hop, fondamentali per la sua crescita musicale. Recentemente lo si è visto e sentito coi Black Beat Movement (di cui dal 2018 è membro ufficiale), Parker Madicine e Turbojazz: e dall’unione di questi 2 ultimi progetti si è generato l’ormai consolidato trio Jaxx Madicine, reduce da un recente tour in terra nipponica.

Questa esperienza lo ha spinto a sperimentare sempre più suoni elettronici che, mescolati con il suo articolato background, sono sfociati nel suo primo EP da solista chiamato “Themonolith” registrato per CT-HI Records.

Di seguito l’intervista che gli abbiamo sottoposto:

– David Sancious, Herbie Hancock, Joe Jackson, Funk, Nu Soul, colonne sonore di Bmovie e Blaxploitation anni 70: in questo EP si può ritrovare tutto questo senza mai afferrare del tutto una tra queste ispirazioni.

Come avviene il tuo processo creativo? Nello specifico: qual’è il tuo punto di partenza per un brano e come evolve il tutto?
Sperimento parecchio. Negli anni ho accumulato diversi strumenti e spesso mi capita di arrivare a creare dei loop o interi beat praticamente giocando con dei sample da vinile e con vecchi sintetizzatori ed effetti.In genere registro quasi tutto quello faccio, in modo da poter trasformare questi esperimenti in qualcosa di più.Per esempio “sfinge” è un tema che ho scritto più di 10 anni fa e che mi è tornato in mente nel momento in cui ho fatto un beat con una piccola drum machine dentro a un distorsore.In “the monolith” invece tutto si regge su un beat realizzato con un MPC60 nel più tradizionale dei modi e in seguito rielaborato cercando sonorità un po’ più glitch… 

– Nel disco si sente quanto il tuo mestiere di sound designer giochi un ruolo fondamentale nella finalizzazione delle tracce: sei d’accordo?

Si, non lo faccio apposta. 🙂

– Nel tuo primo lavoro spiccano collaborazioni del panorama milanese (e non solo) della musica black indipendente: come hai scelto i tuoi featuring?

I Technoir li ho conosciuti a una festa con i Black Beat Movement, poi qualche mese dopo sono andato a sentirli alla Santeria Social Club e mi sono piaciuti un sacco, quindi dopo il live sono andato a farci una chiacchiera.Per quanto riguarda Davide Shorty lo ascolto dai tempi dei RetrospectiveForLove e mi sarebbe sempre piaciuto collaborarci
Ho detto questo una volta a Taiyo(Hyst) che era a casa mia perché stavamo lavorando a qualcosa che adesso non ricordo, e lui mi ha fatto lo “scherzone” di registrare la conversazione e mandarla a Shorty.
Quindi Shorty mi ha risposto(tramite un vocale a Taiyo) che sarebbe stato felice di farlo perché a lui invece piacevano i LoopTherapy: ed eccoci qua!

– Artwork come una volta, tutto illustrato: come sei venuto in contatto con l’artista nipponico Tokio Aoyama?

Perché ha realizzato anche l’artwork per il disco dei JaxxMadicine, il progetto che ho con ParkerMadicine e Turbojazz, che poi sono i ragazzi di CT-HI, l’etichetta per cui esce il mio EP.
Quindi, quando è arrivato il momento di pensare alla copertina del mio Ep, abbiamo pensato a lui.

– Il tuo lavoro è ricco di atmosfere e di paesaggi sonori molto profondi: come hai pensato di portare questo mondo su un palco live?

Con il mio campionatore, moog e piano elettrico come sempre; e con Luca Bologna al basso, Nico Roccamo alla batteria e Lorenzo, Gasperoni alle percussioni.

La prima volta che ti ho sentito/visto suonare è stato a una tua gig al Vinile a Milano nel 2016 coi Loop Therapy: quanto è stata importante l’esperienza con loro per la tua musica e, da allora, cosa è cambiato?

I Loop Therapy sono stati il mio primo progetto di musica originale, di cui ero uno dei fondatori.
Insieme abbiamo condiviso un sacco di bellissime esperienze e siamo entrati in contatto con alcuni degli artisti italiani che stimo di più (un esempio è BassiMaestro, da cui imparo qualcosa ogni volta che ci parlo insieme).
Quindi sicuramente un’esperienza molto formativa, sotto diversi aspetti.

Il mio progetto solista volge a sonorità più soulful, forse meno scure e ogni tanto apertamente sperimentali, quindi ci sono sicuramente tante influenze di mezzo come dicevi tu nella prima domanda: dal funk all’hiphop, ad alcuni elementi presi in prestito dalla deep house mischiati a una visione a tratti cinematica.
Il mio tentativo è stato quello di giocare con tutto questo senza però farlo suonare come un tributo a qualcosa o qualcuno di particolare.

Veezo presenterà il suo EP sabato 11 maggio al Biko di Milano.
Special guest: Technoir
Veezo – tastiere e MPC
Luca “Javier” Bologna – basso
Lorenzo Gasperoni – percussioni
Nico Roccamo – batteria
A seguire DJset a cura di:
Parker Madicine (CT-HI / Heist Recordings) / Turbojazz (CT-HI / Local Talk) / Fred Simon
Link all’evento Facebook
 

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