A breve ricorrerà il compleanno di Aretha Franklin, la quale avrebbe compiuto ottant’anni. La ricordiamo oggi con uno dei suoi capolavori.
Oggi con la macchina del tempo del soul vi portiamo negli anni ’70 con un album che il 24 Gennaio ha compiuto cinquant’anni: Young, Gifted & Black di Aretha Franklin. E sempre in questo periodo ricorre anche un altro grande anniversario per la Regina del Soul: il 25 Marzo di quest’anno avrebbe spento ottanta candeline. La vogliamo ricordare portandovi nel 1972 con questo disco che all’epoca le valse un Grammy Award e che nel 2020 la rivista Rolling Stone ha inserito alla posizione 388 della classifica dei 500 migliori album di ogni epoca. In un’epoca pienamente politicizzata come l’inizio degli anni ’70, grazie alla presenza di pregevoli dischi come quelli di Marvin Gaye, Stevie Wonder, Gil Scott-Heron e Sly & The Family Stone, Aretha tira fuori questo gioiello. Gli USA sono in grande tensione dopo le tragiche scomparse di Martin Luther King e Malcom X. A questo si aggiunse anche la guerra del Vietnam.
Young, Gifted & Black, pur non essendo un disco pienamente politicizzato, può essere visto anche in questo modo: come la risposta emotiva di Aretha alle tensioni di quel periodo, come un manifesto di emancipazione femminile e anche come reazione a ciò che succedeva in quegli anni attraverso la visione gospel e spirituale della Regina del Soul. Grazie al prezioso contributo della produzione di Jerry Wexler, Tom Dowd e Arif Mardin, nascono così dodici tracce intense, piene di anima, calore, straripanti di grande impeto. Anche la scelta dei musicisti non è casuale. Basti pensare alla presenza di nomi altisonanti come Donny Hathaway, Dr.John, Hubert Laws, Billy Preston, Chuck Raney, Bernard Purdie. Ai cori troviamo le sorelle di Aretha, Emma e Carolyn. E allora ecco servite tracce come Day Dreaming, dagli umori onirici e con la presenza del piano Rhodes di Donny Hathaway, e la funkeggiante Rock Steady, con sezione fiati squillante e vigorosa e un groove al quale è difficile stare immobili. Non sono da meno nemmeno la title-track, degno omaggio alla mitica Nina Simone, e cover come quelle di The Long And Winding Road (dal repertorio dei Beatles) e Border Song (Holy Moses), quest’ultima appartenente a Elton John. Caratterizzate da una vena gospel e mistica, queste due versioni aggiungono qualcosa in più a quelle originali, già belle di loro. Ma l’eleganza e la carica emotiva di Aretha le porta a livelli stellari, come fossero pezzi provenienti dal suo repertorio.
Questo disco fotografa al meglio i primi anni ’70, la scelta del titolo e anche il look di Aretha in occasione di questo lavoro (con tanto di turbanti e vesti africane) sono un chiaro manifesto dell’orgoglio razziale, un modo esplicito di esprimere in musica i propri sentimenti, la propria rabbia, le proprie paure, ma soprattutto la voglia di riscatto. Lasciamoci quindi catturare dai brividi che artiste come Aretha Franklin riescono a regalarci, immergendoci anima e corpo in questo grande album. Quale modo migliore di festeggiare il suo ottantesimo anniversario di nascita e il cinquantesimo di Young, Gifted & Black se non il suo ascolto? viva la Regina del Soul, la sua musica vive tuttora e sempre vivrà, come tutte le cose di gran fascino e che trascendono epoche e generi!
Francesco Favano