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Aston Rico

Aston Rico – Intervista

Aston Rico: intervista al talentuoso rapper e cantante napoletano

Sono pochi gli artisti della scena hip hop italiana che apprezziamo veramente; uno di questi è il giovane, talentuoso rapper e cantante napoletano Aston Rico. Il primo (e finora unico) disco di questo ragazzo, Sould’out, è stato una delle sorprese italiane da noi più apprezzate degli ultimi mesi: beat grossi, gustosi e pastosi dal sapore R&B e neo soul cuciti sulla voce in costante shift tra rap e canto di Aston sono il leit motif dell’album, il quale al suo interno vede anche un featuring di prestigio con un grande dell’hip hop italiano come Tormento (Tempo Perso).
Incuriositi da Sould’out e dal suo stesso autore, abbiamo contattato Aston per un’intervista su progetti, passioni, passato, presente e futuro. Questo è quello che ci ha risposto. Buona lettura!

     
https://www.youtube.com/watch?v=o-0Er4xdPe4
–          

TIS: “Ciao e benvenuto sul nostro blog! Quando, come e perché nasce Aston Rico? Raccontaci il tuo percorso artistico”.
AR: “Artisticamente sono nato nel momento in cui avevo qualcosa da dire, anche se in verità ho imparato prima a cantare e poi a parlare. Canto da sempre, anche da prima di spiccicare le mie prime parole. Ho avuto la fortuna di avere in famiglia due grandi mentori: mia nonna Maria, che era solita cantare i classici napoletani, e mia madre che, oltre ad avere una passione per la musica, è stata colei che mi ha fatto ascoltare per la prima volta gli Sugarhill e Kool & The Gang. La loro eredità è stata la forza che mi ha fatto portare avanti il mio progetto”.

TIS: “Sould’out è senza dubbio un disco pregevole e interessante, soprattutto per noi che amiamo l’hip hop, il soul e l’R&B, stili che si fondono perfettamente nell’album. Com’è andata la realizzazione di questo progetto?”
AR: “Sould’out nasce nel mio homestudio ed è il frutto di anni e anni di ricerca musicale. È nato nel modo più semplice possibile, è la mia vita, ogni beat ed ogni strofa esprimono un determinato sentimento e sensazione. Sould’out è un esternazione personale. Anche nelle produzioni il 60% è tutta farina del mio sacco, mi sono affidato solo a dei fedelissimi come Gianluigi Capasso alle chitarre, DaryoBass, che oltre ad essere come un fratello ha un grande talento ed è presente nel remix della traccia  con Tormento, Tempo Perso, El D con cui ho coprodotto l’intro in Vibro e dj Fede, un vero pilastro per l’hiphop italiano il quale è presente in Tempo Perso. Ammiro ed ascolto tanti artisti, ma Sould’out è nato da me dal forte bisogno di far vibrare le mie corde e di esprimermi all’ennesima potenza. Ringrazio anche la mia metà, vera musa ispiratrice e grande cultrice musicale: mi ha giudicato senza scrupoli e questo mi ha portato a migliorare tantissimo”. 

TIS: “All’interno del disco, tra i vari featuring, salta ovviamente all’occhio il nome di Tormento, una delle colonne dell’hip hop italiano. Come è nata la vostra collaborazione?”
 AR: “Tormento lo conosco da un po’ essendo un suo grande fan da bambino,                                                  ero sempre presente ai live che ha tenuto a Napoli, non sono mai mancato. Successivamente ci siamo presentati,e a distanza di anni gli ho raccontato del mio progetto. Mi ha poi passato la sua mail e ci siamo organizzati a distanza”.

 



TIS: “Sei di Napoli, città dalla lunga e florida tradizione musicale. Qual è il tuo rapporto con la città? Quanto ti ha influenzato nel tuo modo di fare arte?”
AR: “Napoli è il bello e il cattivo tempo. Sa farti sentire dio e sa farti sentire morto il secondo dopo. Napoli mi ha dato modo di formare il mio carattere, soprattutto per quel che concerne tenacia e determinazione. Napoli Centrale, Enzo Avitabile e Pino Daniele sono fonte di ispirazione, ma per il resto non mi sento molto vicino alla scena attuale napoletana”. 

TIS: “Quali sono gli artisti/musicisti/band che più ti hanno influenzato nel tuo modo di fare musica”?
AR: “Da quando i miei mi portarono al cinema a vedere Space Jam la mia vita è cambiata. La colonna sonora mi rapì dal primo secondo e subito mi feci regalare la compilation ufficiale del film.Quel disco lo conservo ancora oggi con un’accuratezza maniacale, contiene brani di artisti che vanno da Seal, a Coolio, da R. Kelly, a D’angelo, dalle Salt ‘n’ Pepa, a Barry White, passando per Ll cool Jj, Method Man, jayz e molti altri. La cosa bella è che dopo vent’anni questi sono ancora i miei artisti preferiti. La musica che amo ha una radice fortemente black come quella di Curtis Mayfield, ma anche la musica elettronica bianca tipo quella di James Blake. Mi piace anche la trap e credo che al di fuori dei generi, mi piaccia la musica fatta bene.

TIS: “Quali sono gli artisti/musicisti/band che ascolti e apprezzi di più attualmente?”
 AR: “È difficile definire i miei artisti preferiti, ascolto veramente di tutto. Passo dal be-bop al rap, dal rock alla fusion, dal blues al funk, dal soul al reggae, dall’elettronica alla trap. La musica mi piace veramente tanto e mi accompagna da tutta una vita. Nonostante tutto però credo che Kendrick Lamar e Chance the Rapper siano i miei preferiti per quanto riguarda i rapper, mentre per quanto riguarda le voci preferisco Masego e Anderson Paak, D’Angelo e poi Bilal. Diciamo che mi fermo qui, perché potrei fare una lista lunghissima tra vecchi, nuovi e nuovissimi”. 

Quali sono i tuoi progetti/obiettivi per il futuro?
AR: “Per ora sto producendo e scrivendo quasi tutti i giorni sia per i featuring che per il mio prossimo disco. Sono sempre alla ricerca di un sound che mi rappresenti ancora al meglio”.

Clicca qui per ascoltare Sould’out su Spotify.

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