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Raleigh Ritchie

Raleigh Ritchie – Mind The Gap

Da Game Of Thrones al microfono: non perdetevi Mind The Gap, nuovo EP di Raleigh Ritchie.

Sarà un caso, ma ultimamente musica e serie TV sembrano sempre più congiunte. Se in passato abbiamo parlato dell’album di Childish Gambino e conseguentemente accennato alla sua interessante carriera cinematografica e televisiva, questa volta ritorniamo a sfiorare l’argomento con Raleigh Ritchie. All’anagrafe britannica lui è Jacob Anderson ed anche lui, come il collega statunitense, è stato ed è protagonista in alcune serie tv, tra le quali Game of Thrones, dove impersona il ruolo di Grey Worm. Da un paio di anni ha intrapreso la carriera di cantante e quello che ha proposto sino ad ora è estremamente appassionante ed interessante. A conferma di un esordio stimolante firmato con un paio di EP, The Middle Child (2013) e Black and Blue (2014), arriva ad inizio anno il suo primo album, You’re a Man Now, Boy, che celebra definitivamente le sue qualità. Ora Raleigh Ritchie sembra non volersi prendere pause e ha appena pubblicato un nuovo EP dal titolo Mind the Gap. Il perché di questa decisione lo racconta lo stesso artista, motivandola come la volontà di voler cantare quello che temporaneamente aveva accantonato. Che si tratti o no dello spin-off del precedente album a noi non interessa: Raleigh Ritchie ha saggiamente deciso di pubblicarlo e a noi va bene così.



Anticipato da due brani, Unicron Loev, inebriante pezzo R&B sostenuto da un beat elettronico, e l’ancor più contagiosa Sicko, dove le liriche sembrano recitate più che cantate, Mind the Gap si completa con altri tre titoli. L’iniziale Motions, introdotta da voci metalliche rubate a Google Translator, pronte a ricordarci quanto siamo inesorabilmente condizionati da una realtà senza anima e personalità, StraitJacket, romantica ballata ricca di archi e violini, caratteristica questa che si apprezza in tanti dei sui brani, e Labilità, altro brano influenzato dalla musica elettronica. Il contributo musicale è dato da chi con lui aveva già collaborato in passato e ciò produttori come Chris Loco (Rita Ora, Tinie Tempah), DJ Dahi (Drake, Kendrick Lamar) e Justin Broad, i quali riescono a creare il giusto equilibrio tra quello che di meglio propone la musica soul inglese e quello che arriva da oltre oceano.

La nostra certezza è che Mind the Gap possa ridare visibilità a You’re A Man Now, Boy, che a nostro avviso è stato, suo malgrado, uno degli album più sottovalutati di questo anno. Come non apprezzare Bloodsport con quel brillante passaggio da cantato a rap aggressivo, il synthpop di Keep it Simple, pezzo che non ha nulla da invidiare ad alcune produzioni di Bruno Mars, o le tastierina ipnotica di Cowards. Never Better è un soffio di freschezza euforico con un energico loop di batteria, e cosa dire della modernissima e disarmonica A Moor? Non diteci che ascoltandola non vi viene il dubbio che ci siano problemi nel vostro impianto audio. Con I Can Change si balla, mentre con You’re a Man Now, Boy si riflette.



A questo va aggiunto quello che Raleigh Ritchie rappresenta come artista: un flusso emotivo ammaliante abbinato ad una voce che si alterna tra soul e rap, grazie anche ad una timbrica vocale impareggiabile, riconoscibile senza l’ausilio di Shazam. Significative le influenze che arrivano da artisti soul sentimentali come Stevie Wonder e Sam Smith, come pure le atmosfere sonore alla Frank Ocean o The Weeknd. Il lavoro svolto da questo attore-cantante per Mind the Gap, come pure per quello fatto nell’album precedente, è, in definitiva, un impegno di sincerità, un esercizio di stile ricco di emotività. Praticamente perfetto per gli amanti del genere soul. Praticamente perfetto per noi.
Clicca qui per ascoltare Mind The Gap su Spotify.

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