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la musica non cresce sugli alberi - The Italian Soul

La Musica Non Cresce Sugli Alberi

La Musica Non Cresce Sugli Alberi: L’arte sostiene l’arte.

La musica non cresce sugli alberi, ma è frutto di duro lavoro, impegno, determinazione e studio. La musica non è solo un guizzo estemporaneo di una mente inquieta e tenebrosa, non è solo frutto di talento innato, non è solo un vezzo di intellettualoidi naif e stravaganti. La musica, come l’arte, è un patrimonio fondamentale per l’umanità intera. Essere artista significa comunicare e condividere bellezza, ma è anche una professione come tutte la altre.

Dal punto di vista economico il mercato musicale italiano è piuttosto florido (nel 2008 valeva circa 4 miliardi di euro annui), e uno dei più importanti al mondo, secondo una ricerca di Assomusica, dal punto di vista della musica dal vivo, al sesto posto mondiale con quasi 600 milioni di euro all’anno di fatturato. Indotti che vanno a beneficiare sulla vita delle città dal punto di vista sia culturale, sia sociale che, ovviamente, economico. Ma d’altronde il nostro paese ha una grande e millenaria cultura artistica, tanto che il settore creativo è il terzo per occupazione nel nostro paese, dietro solo a quello edilizio ed alberghiero. In un rapporto del 2017 sul valore economico del settore creativo italiano commissionato da SIAE e MIBACT all’agenzia Ernst&Young viene evidenziato come all’interno di questo il segmento con la maggiore crescita sia quello musicale, con una incremento del 10% rispetto al triennio precedente. Un quadro complessivo sorprendentemente positivo, che potrebbe essere ancor più florido se le persone, soprattutto i più giovani, conoscessero il vero valore che sta dietro a quello che consumano: infatti solamente il 57% dei ragazzi tra i 16 e i 24 anni crede che sia giusto che i musicisti vengano pagati per la musica che producono. Per fortuna la stima sale al 67% tra gli adolescenti della fascia d’età 13-15 anni, segno che forse le cose stanno cambiando.

 

 

Ancor più importante di quello economico è forse l’impatto sociale ed emotivo che la musica può avere su qualsiasi individuo. Lo dimostrano innumerevoli paper, ricerche, studi e rapporti incentrati sul rapporto tra musica e benessere della persona. Secondo un paper di Hui‐Ling Lai e Marion Good (2006), ad esempio, la musica migliorerebbe la qualità del sonno in adulti e anziani, scongiurando così il rischio di ricorrere a terapie farmacologiche. Lo stesso, benefico, effetto avviene però anche sugli studenti, come evidenziato in altro studio, realizzato da Harmat, Takàcs e Bòdizs (2008). Un terzo studio (Sutoo e Akiyama, 2004) evidenzia come l’ascolto della musica abbia una tale influenza sul nostro corpo e sul nostro cervello da migliorare la neurotrasmissione dopaminergica e da abbassare la pressione sanguigna, mentre un rapporto di Agnes S. Chan, Yim-Chi Ho e Mei Chung Chung uscito su Nature nel 1998 dimostra come lo studio della musica abbia un effetto benefico sulla memoria verbale. Per non parlare dell’infinità di studi sul rapporto tra emozioni e musica, sviluppo cognitivo e musica, capacità relazionali e musica: per approfondire questi temi compiutamente avremmo bisogno di molto più tempo e spazio.

 

“La musica non cresce sugli alberi” è un messaggio che ha come obiettivo iniziale quello di far riflettere su quanto la musica, così come i soldi, non sia gratis, e su quanto lavoro ci sia dietro un concerto, uno spettacolo, un disco, una lezione. Durante il lockdown i musicisti sono stati vittime di una grossa contraddizione: osannati dal popolo per la loro capacità di donare benessere, ma quasi completamente dimenticati dalle istituzioni e, quindi, per la maggior parte ridotti in uno stato di pericolosa precarietà economica. Per questo vogliamo scuotere le coscienze, cercando di sottolineare le qualità e le utilità di un mestiere, quello del musicista o dell’artista, spesso mitizzato ingenuamente o superficialmente sottovalutato, e ponendo l’attenzione su quanto benessere la musica sia in grado di donare a chi ne fruisce e quanto sia ancora presente il pregiudizio verso chi dedica la propria vita all’arte.

 

Il progetto The Italian Soul esiste perchè crede che fare arte sia una missione. Creare sinergie e connessioni per diffondere più bellezza possibile.
“Se vuoi cambiare un paese, inizia dalla scuola”.

 

È con questo spirito che l’idea “La Musica Non Cresce Sugli Alberi” si è sviluppata in concetto grafico per la realizzazione di t-shirt, mezzo più immediato per diffondere il messaggio che ha come obiettivo finale quello di  finanziare tutto il nostro progetto, destinando in particolare le risorse su l’organizzazione di Workshop e Corsi Online o in presenza condotti da artisti e insegnanti noti nell’ambiente della musica Black in Italia: L’arte finanzia l’arte!

Se questa iniziativa ti piace e vuoi diffondere il messaggio segui le indicazioni riportate nella pagina dedicata alla campagna!

PAGINA CAMPAGNA

 

The Italian Soul 

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