Cerca
Close this search box.
meshell ndegeocello

Meshell Ndegeocello – Peace Beyond Passion

Nel 1996 usciva Peace Beyond Passion, il secondo, splendido album della bassista e cantante Meshell Ndegeocello.

Siamo a metà anni ’90 e grazie ad album come Brown Sugar di D’Angelo e Urban Hang Suite di Maxwell, usciti rispettivamente nel 1995 e nel 1996, il neo-soul comincia a muovere i suoi primi passi. Nel 1993 Michelle Lynn Johnson, meglio conosciuta con il nome d’arte di Meshell Ndegeocello, già aveva posto le basi per quelle sonorità grazie al brillante esordio Plantation Lullabies.

Tre anni dopo tirava fuori il suo secondo album intitolato Peace Beyond Passion, in cui portava in una nuova dimensione il discorso già intrapreso col precedente lavoro. Le coordinate su cui si muove sono sempre quelle soul, funk, jazz e hip-hop, il tutto condito con testi di grande lucidità e analisi contro le storture della società contemporanea, oltre a tematiche come amore e sensualità, forte anche della presenza a più riprese di efficaci inserti poetry. La produzione viene affidata ancora una volta a David Gamson (già negli Scritti Politti), mentre stupisce la presenza di ospiti come Wendy Melvoin del duo Wendy & Lisa (storiche pupille di Prince), Wah Wah Watson (già con Marvin Gaye ed altre leggende del soul), Bennie Maupin, il fidato sassofonista jazz Joshua Redman ed anche il mitico organista Billy Preston, già con grandi nomi del soul dei tempi che furono. Basta lasciarsi catturare da pezzi come The Way e Deuteronomy: Niggerman, brani tra religione e tematiche sociali caratterizzati da groove di grande incisività, per capire meglio le ambizioni di questo lavoro. O come non citare Leviticus: Faggott, brano con un messaggio ancora attuale per i giorni nostri, di denuncia contro l’omofobia. In God Shiva, dalle atmosfere tra soul, poetry e rock, troviamo un efficace solo chitarristico di Wendy Melvoin, più convenzionale, ma non per questo disprezzabile, la cover di Who Is He And What Is He To You, dal repertorio di Bill Withers e con l’organo di Billy Preston. Non sono da meno nemmeno Stay, Bittersweet e la finale Make Me Wanna Holler, 8 minuti e 50 di poesia dai toni accorati, che cita, come appunto nel titolo, Inner City Blues (Make Me Wanna Holler) del mitico Marvin Gaye.

Peace Beyond Passion otterrà grande riscontro di critica e pubblico, raggiungerà la sessantatreesima posizione nella classifica Billboard Top 200 e toccherà anche la quindicesima per quanto riguarda la sezione dischi R&B. Nel 1997 otterrà anche una nomination alla trentasettesima edizione dei Grammy Awards. La ristampa in vinile avvenuta in questi giorni, in occasione del Record Store Day (giornata dedicata ai negozi di dischi fisici) dimostra come, a venticinque anni dalla sua uscita, questo disco si dimostri invecchiato bene per via del suo suono tra classico e moderno, che predilige una musica suonata live piuttosto che campionata, e anche grazie a tematiche sociali come la critica ai pregiudizi della Chiesa, al razzismo, all’omofobia. La musica in questo caso è il miglior mezzo per sviscerarli e affrontarli con lucida consapevolezza, profondità e sensibilità, senza cadere in sterili toni retorici. A questo si aggiungono anche le brillanti doti compositive di Meshell Ndegeocello, una virtuosa del basso, ma anche un’eccellente polistrumentista. La sua voce, pur non brillando di estensione o funambolismi, riesce ad avere una sua specificità, sa essere più emozionale che tecnica, intensa e sofferta quando si tratta di affrontare tematiche sociali, sensuale e sussurrata quando si tratta di cantare l’amore e l’erotismo. E quindi non ci resta che dare tutto il nostro supporto a Meshell, che da quasi trent’anni continua sempre a deliziarci con una discografia dal superlativo standard qualitativo, e grazie a una musica sempre coerente a sé stessa che mai si piega alle mode del momento e alle regole del mercato. Perché come appunto dice il suo nome d’arte (Ndegeocello), tradotto dallo swahili, lei è “libera come un uccello”, la sua arte non ha mai paura di apparire sempre controcorrente. Go on sis!

Francesco Favano

Share

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

TOP 20 The Italian Soul Blog

Social Media

Most Popular

Categories

On Key

Related Posts

Lenny Kraviz 5 - The Italian Soul

Lenny Kravitz – 5 (1998)

Con il quinto album 5, Lenny Kravitz conquista il grande pubblico. Attivo sulle scene musicali dal 1989, dai tempi del bellissimo esordio “Let Love Rule”,