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Rocco Prestia

Un doppio omaggio, quello di Francesco Favano e Diego Mariani, alla leggenda del funk Rocco Prestia, bassista dei Tower of Power scomparso il 29 settembre.

Si è spento il 29 Settembre a Las Vegas, all’età di 69 anni,  il bassista Francis Rocco Prestia jr., meglio noto come Rocco Prestia, dal 1968 nella band Tower Of  Power, tra le più importanti formazioni soul-funk di tutti i tempi. Era dotato di una tecnica denominata fingerstyle funk, in cui lavorando sulle corde con la mano sinistra, riusciva a creare un suono percussivo con un’intonazione chiara e precisa. Questa tecnica influenzò anche grandi nomi del basso come Jaco Pastorius, John Patitucci, tra gli altri, mentre lo stesso Prestia citava come suoi maestri James Jamerson e tutti i musicisti che collaborarono con James Brown, tra cui Bootsy Collins, oltre che Donald “Duck” Dunn e la mitica Motown.

Il suo sound è riconoscibile dalla prima nota e ha dato un importante contributo al modo di suonare lo strumento, pur senza grandi virtuosismi. Qui su The Italian Soul vogliamo ricordarlo con uno dei dischi più importanti dei suoi Tower Of Power, l’album del 1973 che prende il nome della band. Il lavoro raggiunse la posizione numero 15 della classifica Billboard, oltre che ricevere la certificazione oro. Grazie a una delle migliori sezioni fiati della storia della musica, i musicisti di Oakland, in 10 brani,  foderano le loro grandi virtù da fuoriclasse assoluti. Ci sono pezzi dal groove funky contagioso come What Is Hip, in cui Prestia brilla col suo strumento, Get Yo Feet Back On The Ground e Soul Vaccination. Da non dimenticare anche composizioni più soul come This Time It’s Real, dai richiami vagamente Motown, la magnifica So Very Hard To Go, singolo portante e ottimo esempio di torch-song, e la finale Just Another Day. Il lavoro si avvale della vocalità di Lenny Williams, che sarà presente anche negli album Back To Oakland (1974) e Urban Renewal (1975).

La loro sezione fiati, dotata di un suono vigoroso e impeccabile, vanta numerose collaborazioni con grandi nomi soul come Otis Redding, Larry Graham, Aaron Neville, ma anche Carlos Santana, Aerosmith, Elton John e John Lee Hooker, tra i tanti. Grazie ai suoi arrangiamenti di grande impatto e alla sua brillante produzione, questo loro album si può considerare una delle migliori opere della band, ma anche di tutta la musica soul-funk. E’ un disco capace di reggere il confronto con quelli di gruppi come la Average White Band, forte anche della sezione ritmica di Prestia e David Garibaldi,  dotata di un groove poderoso e sul quale è impossibile restare fermi. Grazie mille Francis per le grandi emozioni, possa il tuo sound continuare a vivere e dare tante lezioni di ottima musica!
Francesco Favano

Me lo ricordo come fosse ieri, il mio incontro virtuale con Rocco Prestia. Era il periodo in cui il mio amico Roberto mi passava una marea di CD e cassette di ascolti, per lui passati e fondamentali ma per me nuovi e avventurosi. In questo mini catalogo di musica prestata faceva capolino il live a Sacramento del ’76 dei Tower Of Power, iconica band rhythm’n’blues tutt’ora in circolazione. Io avevo 18 anni e mio fratello 13, suonavamo già batteria e basso da principianti. In un viaggio in Toscana mi portai dietro tutta quella musica ancora da esplorare e, a un certo punto, arrivò il momento di chiedere a papà di mettere su in auto la cassetta con sopra registrato il fatidico live: da quell’ascolto abbiamo capito che avremmo avuto un nuovo eroe. Ovviamente il resto della band è da capogiro: Garibaldi e il suo drumming trascinante, la sezione fiati più devastante mai ascoltata… Oggi però siamo qui per ricordare Francis, scomparso ieri all’età di 69 anni.

Il suo stile bassistico è inconfondibile, una vera miscela di ritmicità batteristica fusa assieme ad un suono di corde molto percussivo e preciso. A vederlo suonare sembra di vedere un bassista alle prime armi, con un movimento della mano sinistra quasi inesistente, ma quello che tirava fuori da quelle quattro corde era pura magia. Un brano su tutti se non sapete di cosa sto parlando? What is Hip, naturalmente preso dalla versione live di cui avevo accennato prima.
Diego Mariani

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